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SUPER LEAGUE

«L'estero mi stuzzica, ma vorrei restare in Svizzera»

Dopo l'esperienza di Yverdon, Alessandro Mangiarratti non è ancora riuscito a trovare una sistemazione. «Il mercato elvetico non è semplice, fra Super e Challenge League ci sono soltanto 22 panchine».
Freshfocus, archivio
«L'estero mi stuzzica, ma vorrei restare in Svizzera»
Dopo l'esperienza di Yverdon, Alessandro Mangiarratti non è ancora riuscito a trovare una sistemazione. «Il mercato elvetico non è semplice, fra Super e Challenge League ci sono soltanto 22 panchine».
Il 46enne è rimasto al timone dei vodesi per 14 mesi, centrando una preziosa salvezza nella massima serie nella stagione 2023/2024.
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BELLINZONA - Mancano circa tre settimane all'inizio della Super League 2025/2026 e il campionato si preannuncia più equilibrato che mai.

Il Basilea – fresco vincitore del torneo – punta a confermare la propria superiorità, anche se gli avversari sono agguerriti. Non solo l’YB, ma anche Servette, Lugano e San Gallo faranno di tutto per sottrarre lo scettro ai renani. «Il campionato è molto equilibrato e non c’è più tanta differenza fra le varie formazioni», sono state le parole di Alessandro Mangiarratti. «Prevedo una bella lotta in vetta alla classifica, anche se il Basilea ha la possibilità di riaprire un ciclo. Bisognerà capire se i renani riusciranno a trattenere alcuni pezzi pregiati che interessano all’estero e se l’eventuale qualificazione in Champions League potrebbe generare una fatica supplementare ai giocatori presenti nella rosa. L’anno scorso la qualità del gruppo, soprattutto in fase offensiva, ha fatto la differenza, malgrado la coperta fosse un po’ corta in difesa. In questo contesto Shaqiri si è rivelato un trascinatore sotto tutti i punti di vista: a livello mentale, nello spogliatoio, fra i tifosi e anche sotto porta. È stato bravo il mister a metterlo nella sua posizione, a valorizzarlo e a lasciargli una certa libertà tattica».

Dal canto suo il Lugano nutre sempre grandi ambizioni e ha ingaggiato Alioski.

«Il Lugano è attualmente uno dei club più strutturati in Svizzera e le ottime stagioni disputate negli ultimi anni lo dimostrano. La società si è sempre resa protagonista di movimenti di mercato degni di nota e dopo aver già portato Steffen a Cornaredo, si è ulteriormente rinforzata con l’arrivo di Alioski, un altro giocatore di assoluto valore. Sono dell’idea che manchi ancora qualcosa nel reparto offensivo, ma la squadra può vantare una base molto solida. La difesa è valida ed è composta da giocatori di qualità, mentre a centrocampo il club ha ritrovato Belhadj e si è tutelato con Kendouci, che reputo interessante. Le altre squadre? L’YB non si è mosso granché sul mercato ma resta ostico, il Servette è da non sottovalutare anche se ha perso Crivelli, mentre sarà da scoprire il San Gallo visto che ha messo a segno diversi colpi. Oltre a loro vedo bene il Sion: si sta rinforzando e vuole fare il salto di qualità».

Una squadra che non giocherà più in Super League è l’Yverdon, retrocesso fra i cadetti con coach Tramezzani. Prima di lui sulla panchina, per 14 mesi, c’era proprio Alessandro Mangiarratti che – dopo aver centrato la salvezza nel 2023/2024 – è stato esonerato sul più bello a metà dicembre della scorsa stagione, con i vodesi al decimo posto della graduatoria.

«Stavamo vivendo una fase poco brillante, ma quando sono andato via non eravamo messi così male in classifica. Guardando inoltre il ruolino di marcia di Winterthur e GC, trovo che sarebbe stato fattibile raggiungere la salvezza. Dopo averla ottenuta al primo anno, abbiamo cambiato molti elementi - con la maggior parte di essi arrivati alla fine di agosto - e non è stato scontato trovare subito gli equilibri giusti. Abbiamo infatti dovuto amalgamare il gruppo all’ultimo momento, con giocatori che provenivano da campionati differenti e che necessitavano di un periodo di adattamento. Credo però che fino a quel momento eravamo in linea con gli obiettivi della società, anche se fra novembre e dicembre qualche punto in più in casa avremmo dovuto conquistarlo. Eravamo sulla buona strada e sarebbero poi rientrati anche alcuni infortunati, per cui nella seconda fase del campionato avremmo potuto dire la nostra».

C'è qualcosa all'orizzonte?

«Il mercato svizzero non è semplice, perché fra massima serie e cadetti abbiamo solo 22 formazioni e attualmente non ci sono "slot" liberi. In Super League sono inoltre arrivati soltanto allenatori stranieri, per cui sono costretto ad aspettare. Ho avuto qualche contatto dall’estero e fino a qualche giorno fa stavo discutendo con una squadra della seconda Lega olandese, ma è rimasto tutto in "stand-by". Altri campionati? L’Italia ha un mercato complicato, ma continuo a monitorare la situazione sia in Germania sia in Austria, dove in passato ho già avuto dei colloqui. L’idea di poter allenare all’estero mi stuzzica, ma in questo momento mi piacerebbe fare ancora un po’ di esperienza in Patria e quindi affermarmi nel mercato svizzero, prima di vivere un'avventura fuori dai confini nazionali. Gli allenatori sono un po’ come i giocatori e penso di avere ancora qualcosa da dire alle nostre latitudini».

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COMMENTI
 

Pong 3 mesi fa su tio
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