Inter contro PSG: è il giorno della finalissima

Simone Inzaghi, alla seconda finale in tre anni, ha preparato il match dell'Allianz Arena cercando di non mettere troppa pressione ai suoi. «Stiamo bene, toccando ferro avrò tutti a disposizione (anche Pavard, ndr) ed essere in finale è una bellissima sensazione. Un sogno, dopo due anni siamo ancora qua», ha spiegato il tecnico. «La finale persa col City ci può aiutare nella preparazione, nell'arrivarci nel modo giusto. Il trofeo non deve essere un'ossessione. Aver giocato qua con il Bayern e averlo eliminato ci ha dato spinta anche per il Barcellona. Le finali poi sono tutte gare a sé, due anni fa non doveva esserci partita contro la squadra di Guardiola, ma non è stato così e meritavamo qualcosa di più. Ora, per il percorso fatto e per quanto la vogliamo, possiamo vincerla».

In casa PSG ha parlato anche l’ex Roma Marquinhos, capitano dei parigini e uno dei superstiti della finale giocata nel 2020 (persa 1-0 contro il Bayern). «Ora siamo un’altra squadra, un altro gruppo - ha spiegato il difensore brasiliano - Abbiamo lavorato nella fase difensiva, abbiamo studiato come poter annullare le due punte dell'Inter. Ci siamo preparati al meglio per la finale e vogliamo portare la coppa a casa, è il trofeo che ci manca. Dobbiamo giocare come squadra, daremo il massimo e questo spero ci permetterà di vincere la partita. È anche il messaggio che ci ha dato Luis Enrique: “Siamo un gruppo e non un insieme di singoli”. Ci piace giocare insieme, ci capiamo e ci divertiamo. Io adoro questo team». Insomma questo è un PSG che negli anni è cambiato parecchio. Sembrano lontanissimi i tempi di Messi, Ramos, Neymar e Mbappé, di tanti (forse troppi) campioni con la pancia anche piena.