Sarrazin, aggiornamenti importanti dopo la terribile caduta di Bormio


Per il discesista francese il peggio è passato, ma salterà sicuramente l'intera stagione 2025/26: «Ho ricominciato ad andare in bici su strada. Pian piano voglio tornare anche a sciare»
«Ho ancora dei problemi soprattutto alle ginocchia, ma a livello neurologico va tutto bene».
Per il discesista francese il peggio è passato, ma salterà sicuramente l'intera stagione 2025/26: «Ho ricominciato ad andare in bici su strada. Pian piano voglio tornare anche a sciare»
«Ho ancora dei problemi soprattutto alle ginocchia, ma a livello neurologico va tutto bene».
PARIGI - La Coppa del Mondo di sci dovrà fare a meno di uno dei suoi primattori per l’intera stagione 2025/26. Per il francese Cyprien Sarrazin, vittima di una tremenda caduta a Bormio lo scorso 27 dicembre, è infatti ancora lontano il ritorno alle competizioni.
Il 30enne, che nell’incidente aveva riportato un ematoma intracranico che aveva richiesto un'operazione d'urgenza per drenare il sangue, lo ha spiegato in un’intervista a “L’Équipe”. Sarrazin sta via via recuperando e conduce una vita ormai regolare, ma per l’atteso comeback sugli sci - tanto più a livello agonistico - ci vorrà altro tempo.
«Ad oggi vivo una vita normale ed è già un miracolo, ma ho ancora dei problemi soprattutto alle ginocchia dovuti anche ad acciacchi precedenti: Bormio sicuramente non ha aiutato - ha spiegato l’atleta, specialista della velocità - Per il resto va tutto bene, soprattutto a livello neurologico. Ho ricominciato ad andare in bici su strada, ho una vita normale e questo è già buono, ma ora vorrei poter tornare ad andare anche in Mountain Bike e, naturalmente, tornare a sciare. È difficile dare una data, in autunno spero di potermici riavvicinare un passo alla volta. Ricominciare a provare quelle sensazioni. Vedremo come risponderà il fisico».
Un obiettivo realistico potrebbe essere dunque la stagione 2026/27, ma in ogni caso salterà le prossime Olimpiadi Invernali. Per questo il focus dovrebbe spostarsi su quelle del 2030 proprio nelle Alpi francesi.
