Stop consumato, Sinner torna in campo


Angelo Binaghi: «Il tennis è uno spaccato della nostra società: c'è un'altissima percentuale di cretini»
«Essere stato un grande campione o una grande campionessa non ti rende esente da queste idiozie».
Angelo Binaghi: «Il tennis è uno spaccato della nostra società: c'è un'altissima percentuale di cretini»
«Essere stato un grande campione o una grande campionessa non ti rende esente da queste idiozie».
ROMA - Tre mesi di Purgatorio posson bastare. Fermatosi per il caso-Clostebol, Jannik Sinner è pronto a tornare in campo. Da domani, lunedì, l’altoatesino potrà infatti rientrare ufficialmente nel circuito e lo farà… presentandosi a Roma. Nella Città Eterna il numero uno al mondo presenzierà al sorteggio del tabellone degli Internazionali d’Italia e comincerà ad allenarsi in vista di un debutto che avverrà, probabilmente, venerdì 9 maggio.
Sullo stop inflitto al 23enne ha voluto esprimersi Angelo Binaghi, presidente della Federtennis italiana: «Questa vicenda è servita a Sinner per capire come il mondo sia popolato da cretini invidiosi - ha sottolineato il dirigente - anche in Italia ne abbiamo ascoltati molti. Il fatto di essere stato un grande campione o una grande campionessa non ti rende esente da questi meccanismi, da queste idiozie. Il mondo del tennis professionistico è d'altronde uno spaccato di quella che è la nostra società: c'è un'altissima percentuale di cretini. C'è anche una grande ignoranza: quelli che intervengono a sproposito non hanno il tempo, e a volte neanche la capacità, di leggere pagine e pagine di regolamenti, sentenze e ricostruzioni dei fatti accaduti. Ma in sostanza chi se ne frega di queste persone…».





























