Visioni, eroi e ombre interiori

La Mahler Chamber diretta da Noseda ci conduce nel cuore del Romanticismo, Piemontesi si cimenta nel Concerto "Imperatore"
LOCARNO - Un paesaggio marino avvolto nella leggenda, un concerto imperiale nato sotto le bombe napoleoniche, e una sinfonia scritta contro la depressione. Tra i momenti più attesi dell’80esima edizione delle Settimane Musicali di Ascona il concerto sinfonico di venerdì 19 settembre alla Chiesa di San Francesco a Locarno (inizio alle 19.30) propone tre capolavori del Romanticismo, intrecciando natura, storia ed emozioni. Di scena la prestigiosa Mahler Chamber Orchestra diretta da Gianandrea Noseda, con Francesco Piemontesi al pianoforte, in una delle sue prime esibizioni nel Concerto “Imperatore” di Beethoven.
Il programma della serata si apre con Le Ebridi di Felix Mendelssohn, ouverture ispirata al viaggio compiuto dal compositore in Scozia nel 1829. La leggendaria grotta di Fingal, il respiro dell’oceano e i paesaggi selvaggi delle isole Ebridi si trasformano in una tavolozza sonora di rara poesia. Una pagina orchestrale affascinante, dove mito e natura si fondono in modo evocativo.
Segue, con Francesco Piemontesi alla testiera, il monumentale Concerto per pianoforte n. 5 di Ludwig van Beethoven, soprannominato “Imperatore”. Scritto nel 1809 mentre Vienna è messa sotto assedio da Napoleone, è un’opera di slancio eroico, nobiltà e lirismo, che alterna passaggi titanici a momenti di pura delicatezza. Il concerto è considerato una delle massime espressioni del genio beethoveniano.
La serata si chiude con la Sinfonia n. 2 di Robert Schumann, composta durante una fase di grande fragilità personale. Superando insonnia e depressione, il compositore costruisce una sinfonia di luminosa intensità. Un’opera densa di tensione interiore, in cui la musica diventa forma di resistenza e affermazione spirituale.
Tre i protagonisti d’eccezione per un grande evento musicale. A cominciare dalla Mahler Chamber Orchestra. Fondata nel 1997, è oggi tra le più prestigiose orchestre da camera al mondo. I suoi musicisti, provenienti da circa 25 paesi, si riuniscono per ogni progetto, incarnando l’ideale del “collettivo globale”. Il dialogo cameristico e l’ascolto collettivo definiscono il suono dell’Orchestra, una filosofia ispirata dal mentore fondatore Claudio Abbado.
A dirigerla per l’occasione, torna al festival Gianandrea Noseda, direttore musicale della National Symphony Orchestra di Washington e dell’Opera di Zurigo, uno dei direttori più richiesti della scena internazionale. E assieme a Noseda torna nella sua Locarno, per il primo dei suoi due concerti di quest’anno alle Settimane, Francesco Piemontesi. Allievo di Arie Vardi e Alfred Brendel, ha collaborato con le più importanti orchestre del mondo – dai Berliner Philharmoniker alla New York Philharmonic – sotto la direzione di grandi maestri come Mehta, Dutoit e Pappano. È ospite regolare dei più rinomati festival internazionali. Interrogato sulla scelta di interpretare proprio il celebre Concerto n.5 di Beethoven, Francesco Piemontesi risponde così: «Perché lo suono da poco; avevo più volte eseguito i primi quattro, ma per l’Imperatore non mi sentivo ancora pronto, l’ho tenuto anche dopo il Secondo di Brahms, da tanti ritenuto l’Everest pianistico. Quando ho iniziato l’avventura alla guida delle Settimane Musicali non l’avevo ancora suonato, mi sembrava bello chiudere questa esperienza proprio con questo brano».
Biglietti disponibili agli sportelli di Ascona e Locarno Turismo e online. Alla cassa serale, studenti e apprendisti fino a 26 anni entrano gratuitamente (fino a esaurimento posti).