Galleria del San Gottardo: dubbi su ritardi e costi del secondo tubo

Il consigliere nazionale Simone Gianini chiede chiarimenti sulla reale portata delle difficoltà geologiche, sui rischi previsti in fase di pianificazione e sulle eventuali conseguenze finanziarie.
BELLINZONA/BERNA - Lo scorso 14 febbraio 2025 sono iniziati ufficialmente i lavori di scavo del secondo tubo della galleria autostradale del San Gottardo, con l’obiettivo di completare l’opera entro il 2030 e procedere al risanamento del tunnel esistente entro il 2033. Si tratta di un’infrastruttura cruciale per il Ticino, ma che comporterà inevitabili disagi per la regione e, in particolare, per il comune di Airolo.
Già nei primi mesi, tuttavia, il progetto ha incontrato ostacoli significativi. L’Ufficio federale delle strade (USTRA) aveva annunciato lo scorso luglio di aver dovuto sospendere l’avanzamento della fresa meccanica sul fronte sud a causa di “condizioni geologiche complesse”, sostituendo lo scavo meccanico con l’impiego di esplosivo su un tratto di mezzo chilometro. Una soluzione che ha già comportato un ritardo stimato tra i sei e gli otto mesi e un costo aggiuntivo di circa 20 milioni di franchi.
Ora emerge che il ritardo potrebbe estendersi fino a due anni. Da qui l’interpellanza presentata al Consiglio federale dal consigliere nazionale Simone Gianini, che chiede chiarimenti sulla reale portata delle difficoltà geologiche, sui rischi previsti in fase di pianificazione e sulle eventuali conseguenze finanziarie.
Le domande riguardano in particolare: l’entità del problema geologico, la sua previsione nei calcoli iniziali, le ripercussioni sui tempi di consegna (originariamente fissati al 2030) e sui costi complessivi, stimati in 2,14 miliardi di franchi. Gianini solleva inoltre interrogativi sull’impatto del cantiere sulla popolazione locale e sull’eventualità di ulteriori sorprese geologiche lungo il percorso.