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«Le nomine dei magistrati straordinari al Parlamento»

La proposta dell'iniziativa parlamentare lanciata dai due deputati dell'Mps Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi.
Ti-Press / Pablo Gianinazzi
Fonte LaRegione
«Le nomine dei magistrati straordinari al Parlamento»
La proposta dell'iniziativa parlamentare lanciata dai due deputati dell'Mps Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi.

BELLINZONA - Le nomine dei magistrati straordinari deve essere affidata al Gran Consiglio. Attraverso un’iniziativa parlamentare i due esponenti dell'Mps Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi intendono modificare la Legge cantonale sull’organizzazione giudiziaria per sotterrare la competenza al Governo e affidarla al Parlamento.

Già perché secondo l'articolo 24, come riporta LaRegione, «in caso di vacanza di qualsiasi seggio giudiziario o di impedimento di carattere durevole, il Consiglio di Stato può designare un supplente a ricoprire l’ufficio fino alla sostituzione o alla cessazione dell’impedimento».

Una competenza che, secondo l'Mps non trova alcuna base nella Costituzione cantonale. «Costituzione che è chiara e riserva tale mansione al Gran Consiglio, senza che siano previste possibilità di eccezione. I due deputati chiedono che «si corregga questa anomalia, attribuendo tali competenze alla Commissione parlamentare giustizia e diritti e al Gran Consiglio. Anche perché oggi i criteri di nomina del Consiglio di Stato sono tutt’altro che chiari e trasparenti. Peraltro la nomina di un magistrato è un atto istituzionale molto importante e non può essere a tal punto banalizzato da azzerare ogni esigenza formale».

E ancora: «Se per supplenze di corta durata, la formalità può anche essere attenuata; per supplenze più estese (si propone una soglia di quattro mesi), è necessario che sia garantita la trasparenza e la legittimità democratica. Se la supplenza perdura per più di un anno, la ratifica del Gran Consiglio è imprescindibile. Altrimenti ne va dell’ordine costituzionale. La novella proposta mantiene una certa elasticità. La ratifica del Gran Consiglio non deve necessariamente avvenire ab initio. Se però in corso d’opera ci si rende conto che la supplenza potrebbe oltrepassare l’anno, la Commissione giustizia e diritti deve sottoporre la questione al Gran Consiglio».

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