«Posti messi all’asta e famiglie costrette a indebitarsi per l’asilo nido»

L'interrogazione inoltrata in Governo da Danilo Forini (Ps).
BELLINZONA - I posti liberi negli asili nidi sono diventati cosa rara. Una situazione emersa gli scorsi giorni a Bellinzona dove sta facendo discutere l'assegnazione degli ultimi posti presso la nuova struttura Drago Mago che aprirà i battenti il prossimo primo ottobre.
Il problema ha attirato l'attenzione anche di Danilo Forini (Ps) che ha inoltrato un'interrogazione al Governo denunciando l'importante sforzo economico che pesa sulle spalle delle famiglie ticinesi. «Famiglie che per trovare una soluzione in mancanza di posti in strutture sussidiate, sono costrette ad accordarsi con le strutture per dei pagamenti rateali, indebitandosi quindi per molti anni».
La situazione legata all’annuncio del nuovo asilo nido Drago Mago dell’Associazione Polo Sud «merita di essere chiarita - continua Forini - e allo stesso tempo è fonte di grande preoccupazione rispetto all’effettiva efficacia delle politiche di promozione della conciliabilità famiglia-lavoro in Ticino».
Secondo quanto emerso negli scorsi giorni da un'interpellanza di Michele Egloff per il Gruppo Unità di Sinistra per ovviare alla mancata possibilità della maggior parte delle famiglie di pagare tali rette, il Drago Mago offrirebbe un pagamento rateale. «I genitori possono decidere quanto pagare al mese. Se saranno costretti a scegliere una rata bassa finiranno di pagare quando il bambino sarà ormai da tempo alla scuola dell’infanzia o addirittura alle scuole elementari».
«Quello che lascia particolarmente basiti è il criterio di assegnazione dei posti: la priorità di iscrizione viene data ai genitori che offrono la rata più alta. Ciliegina sulla torta: il 26 agosto viene spedita dall’associazione Polo Sud ai genitori che già usufruiscono dei servizi extrascolastici una mail il cui oggetto è: “Ancora 10 posti liberi al Drago Mago. Priorità a chi offre la rata più alta”».
E ancora: «Questo episodio (che riteniamo grave) è un ulteriore segnale che descrive una situazione di difficoltà a Bellinzona sul tema accoglienza di bambini in asili nido e centri extrascolastici».
«Purtroppo, sembra anche conclamato – ma di questo chiediamo lumi al Consiglio di Stato – che le misure di contenimento della spesa della Confederazione e del Cantone, non permettano l’apertura di nuove strutture sussidiate “almeno fino al 2029”».
Domande al consiglio di Stato:
- Il Consiglio di Stato era al corrente della prassi di mettere praticamente all’asta gli ultimi posti disponibili adottata dalla nuova struttura Drago Mago dell’Associazione Polo Sud? Questa pratica è conforme ai criteri di autorizzazione federali e cantonali? I servizi competenti intendono intervenire?
- Esistono altre situazioni analoghe in Ticino?
- Come valuta il Consiglio di Stato la pratica di proporre dei pagamenti rateali e quindi il pericolo di favorire l’indebitamento delle famiglie?
- Il Consiglio di Stato ritiene opportuno inserire – se non ci dovessero già essere – dei criteri di autorizzazione inerenti all’ammontare delle rette, alle modalità di fatturazione e di comunicazione, anche delle strutture non sussidiate?
- Il Consiglio di Stato conferma che la situazione nel Bellinzonese e in particolare nella Città di Bellinzona presenta un’importante carenza di posti disponibili?
- Se sì, come intende intervenire a livello cantonale? Sono previste il sostegno e l’apertura di nuove strutture a Bellinzona nei prossimi anni?
- Corrisponde al vero che i competenti servizi cantonali asseriscono di non essere in grado di assicurare finanziariamente l’apertura di nuove strutture di asili-nido e centri extra-scolastici in Ticino per i prossimi 3-4 anni?
- Il Consiglio di Stato, compatibilmente con le decisioni del Parlamento, intende rispettare la copertura del fabbisogno 2025-2028 e favorire l’apertura di nuovi posti e strutture come indicato nella Risoluzione governativa a margine del Rapporto “Conciliabilità famiglia e lavoro – Quadriennio 2025-2028”?
- Nel rispetto dell’autonomia comunale, il Consiglio di Stato ritiene che ci siano elementi oggettivi che indicano che la Città di Bellinzona disponga di margini di miglioramento in merito al proprio impegno finanziario in questo settore, comparandolo a quello degli altri centri urbani?
- L’apertura di una struttura comunale pubblica simile a quelle presenti in numerosi altri centri urbani cantonali potrebbe essere un elemento per migliorare l’offerta di posti di asilo nido e centri extra-scolastici a Bellinzona?