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Chiuso forum con foto intime rubate di donne, ci sono anche vittime ticinesi. «Cosa si fa?»

Lisa Boscolo interroga il Governo su eventuali misure di prevenzione e denuncia per sextortion e revenge porn. Il gruppo chiuso oggi contava 200mila iscritti
Depositphotos (sinenkiy)
Chiuso forum con foto intime rubate di donne, ci sono anche vittime ticinesi. «Cosa si fa?»
Lisa Boscolo interroga il Governo su eventuali misure di prevenzione e denuncia per sextortion e revenge porn. Il gruppo chiuso oggi contava 200mila iscritti

BELLINZONA - Non solo il gruppo Facebook «Mia Moglie»: oggi è stato chiuso un forum internazionale attivo dal 2005, che contava oltre 200mila iscritti e in cui erano pubblicate anche foto intime di donne ticinesi, fa sapere la RSI. È la prova, secondo Lisa Boscolo, che i fenomeni di sextortion, sessismo online e violazione della privacy online sono presenti anche nel nostro Cantone. Chiede quindi al Consiglio di Stato come si pone in merito e quali misure adotta o ha intenzione di introdurre.

Si tratta, scrive in un'interrogazione di «forum e gruppi Facebook dove le violenze non solo sono ammesse, ma incentivate, descritte, elogiate. Stupri digitali che hanno nel mirino mogli, partner e amiche».

A livello federale sono attivi alcuni servizi e campagne di prevenzione e dal 1 luglio 2024 la divulgazione non autorizzata di contenuti a carattere sessuale è punibile su denuncia della vittima. In alcune regioni sono a loro volta attive azioni di prevenzione ma, stando alla socialista, «nella Svizzera italiana non risulta ancora esserci un’offerta equivalente».

«Considerata la gravità del fenomeno e la sua crescente diffusione anche nel nostro Cantone», chiede quali azioni sono attualmente presenti in Ticino per contrastare sextortion e revenge porn e se sono in essere collaborazioni con associazioni per sensibilizzare i giovani e le famiglie sul tema dell'uso consapevole e sicuro dei media digitali, che cosa si fa in tema di educazione digitale a scuola.

Vuole sapere anche se sono previsti dei servizi o degli sportelli regionali di consulenza specifica rivolti alle vittime o se si intende svilupparli a livello intercantonale e federale. «Qual è la procedura attualmente seguita dalla Polizia cantonale in caso di denuncia e quali sono i canali di collaborazione con le piattaforme digitali per la rimozione rapida dei contenuti?», aggiunge la deputata.


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