Il graffito torna, Quadri si indigna e il PS lo bacchetta


Nuove scritte anti-Israele (dopo il murales appena cancellato) compaiono sullo stabile AIL. Ed è battibecco sui social tra destra e sinistra.
Nuove scritte anti-Israele (dopo il murales appena cancellato) compaiono sullo stabile AIL. Ed è battibecco sui social tra destra e sinistra.
LUGANO - Il graffito della discordia continua a tenere banco tra le file della politica luganese. Rimosso dopo la segnalazione affidata ai social da Lorenzo Quadri, il murales ha prima generato un'interrogazione comunale (nella quale consiglieri comunali della sinistra chiedono che ruolo abbia giocato il Municipale nella cancellazione del graffito apparso sullo stabile AIL), per poi riapparire sotto forma di messaggi, presumibilmente diretti allo stesso Quadri.
Sulla facciata imbiancata di fresco, questa volta prive di qualsivoglia verve artistica, si notano infatti le scritte: "Il genocidio non si cancella"; "Free Gaza" e "Antisionisti sempre, antisemiti mai".
Frasi che non sono passate inosservate al Municipale leghista. «Con notevole solerzia, e non avendo evidentemente nient'altro da fare, qualche brozzone (autogestito?) si è affrettato a vandalizzare ancora una volta la proprietà altrui (di AIL) brozzandola con incitazioni all'odio. Premurandosi di aggiungere, a scopo di imbarazzante tentativo di autogiustificazione, un distinguo farlocco e smentito dai fatti», commenta Quadri, affidandosi ancora una volta al social blu.
«Non ci vuole molta fantasia - prosegue Quadri - per immaginare che l'autore di questa nuova "opera d'arte" (perché per la sinistra islamo-gauchista questa è arte; magari nel caso concreto alta letteratura) fosse tra quelli che in occasione della giornata della memoria al LAC urlavano "assassini" ai familiari di sopravvissuti e vittime dei campi di sterminio nazisti». «Ed è grazie a vandalismi come questo - e più in generale al clima d’odio creato dalla sinistra islamo-gauchista (quella che si crede nella posizione di fare la morale agli altri) - che gli ebrei (come dimostra la cronaca recente) non possono più muoversi liberamente in Svizzera senza rischiare di venire molestati, insultati o attaccati. Inclusi quelli che nemmeno sono israeliani: vengono attaccati solo in quanto ebrei. E questo è, evidentemente, antisemitismo. Punto», conclude il leghista augurandosi che l'autore venga identificato e denunciato.
Non ha tardato ad arrivare, sempre tramite Facebook, la reazione della sezione luganese dei socialisti, da parte dei quali non fanno che moltiplicarsi i dubbi «sull’intervento fuori luogo e mal calibrato» del municipale che «una volta di più parla fingendo di dimenticare il suo ruolo pubblico».
Il PS soprassiede sul linguaggio utilizzato da Quadri: «La questione è ben più grande di una singola persona, riguardando un intero Ente partecipato della Città, inutile quindi soffermarsi una volta di più sulle parole velenose che via social il municipale Quadri spende verso quella (grande) parte del mondo che non gli piace».