La mozione per un territorio che non viva di ricorsi continui


Speziali (PLR): serve una soglia minima per il ricorso delle associazioni ambientaliste e ridurre ritardi ai progetti ticinesi.
Speziali (PLR): serve una soglia minima per il ricorso delle associazioni ambientaliste e ridurre ritardi ai progetti ticinesi.
BELLINZONA - Il diritto di ricorso delle associazioni ambientaliste, sebbene fondamentale per la tutela del territorio, in Ticino causa ritardi e costi eccessivi, persino per progetti minori. Alessandro Speziali, presidente PLR, in una mozione interpartitica al Consiglio di Stato, auspica così un uso più proporzionato di tale diritto, limitato a casi con impatto ambientale significativo, per bilanciare la protezione dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile. Il sistema attuale - continua il testo della mozione - è già molto rigoroso, con numerosi controlli da parte di diversi uffici.
Infine la richiesta al CdS di «elaborare una modifica legislativa che introduca una soglia minima di rilevanza o un criterio dimensionale al di sotto del quale le organizzazioni ambientaliste riconosciute a livello cantonale — come la STAN — non possano esercitare il diritto di ricorso, ai sensi della Legge cantonale sulla protezione della natura e del paesaggio (LPNP)».
In particolare, viene specificato, che la modifica - condivisa da più partiti - dovrà «definire criteri oggettivi (ad esempio superficie interessata, volume edilizio, grado di incidenza ambientale) al di sotto dei quali un progetto non possa essere impugnato tramite ricorso associativo».
Ma non solo. Dovrà «garantire la compatibilità di tali criteri con l’art. 12 della LPN (RS 451) e con gli obblighi internazionali, in particolare la Convenzione di Aarhus», e infine «ispirarsi alle buone pratiche già adottate in altri Cantoni, restando nei limiti imposti dal diritto federale e dalla giurisprudenza del Tribunale federale».