Un appello contro la chiusura della Casa dello Studente

Sindacati, organizzazioni politiche e studentesche, nonché genitori degli studenti chiedono al Consiglio di Stato di ripensarci
BELLINZONA - Levata di scudi contro la chiusura della Casa dello Studente di Bellinzona. Il Sindacato Indipendente Studenti e Apprendisti (SISA), insieme a diverse organizzazioni politiche, giovanili e studentesche, alle associazioni magistrali e sindacali, nonché ai genitori degli studenti che alloggiano nella struttura hanno inoltrato una lettera al Consiglio di Stato per chiedere di riconsiderare la decisione. «Servono misure che garantiscano soluzioni abitative per gli studenti fuori sede», dicono.
Nel documento vengono evidenziate «le gravi conseguenze che comporterebbe» in particolare «per gli studenti provenienti da zone periferiche e con risorse economiche limitate. La Casa dello Studente - sottolineano - rappresenta un presidio fondamentale per il diritto allo studio in Ticino e la sua chiusura rischia di penalizzare numerosi giovani».
Senza una soluzione abitativa adeguata, «molti studenti potrebbero trovarsi costretti a rinunciare a determinate opportunità di studio, con un impatto negativo sulla loro crescita personale e professionale». Per i firmatari della lettera, «la Casa dello Studente ha storicamente svolto un ruolo fondamentale nel garantire pari opportunità di formazione ai giovani ticinesi, specialmente dopo la chiusura dell’analoga struttura a Lugano».
Dal loro punto di vista, «le motivazioni di carattere finanziario addotte riguardanti la parziale occupazione delle camere negli ultimi anni e il relativo disavanzo. È infatti necessario sottolineare che il fine primario della Casa dello Studente non è certo il profitto, bensì il servizio pubblico al fine di sopperire a esigenze anche di carattere sociale. Inoltre, ci preme sottolineare che la retta annuale – pari a 6’300 franchi – rappresenta un onere significativo per molte famiglie, con conseguente possibile riduzione degli iscritti. Invece di chiudere la struttura sarebbe quindi opportuno valutare misure alternative, non da ultimo la riduzione delle rette o perlomeno un potenziamento del sistema di borse di studio, per incentivare una maggiore adesione».
Il Cantone viene poi criticato per i tagli ai contributi, avvenuti due anni fa, destinati al trasporto pubblico pari a 5 milioni, «mentre le tariffe degli abbonamenti hanno subito aumenti significativi pari al 20%. In altre realtà svizzere, come Ginevra, sono stati invece adottati modelli virtuosi che prevedono la gratuità dei mezzi di trasporto per i giovani fino ai 25 anni (come richiesto peraltro anche da atti parlamentari pendenti in Gran Consiglio), favorendo così una mobilità sostenibile e accessibile».
Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti Ismael Camozzi
VPOD Edoardo Cappelletti
USS Nicole Rossi
OCST Xavier Daniel
Erredipi Enrico Quaresmini
Movimento della Scuola Alessandro Frigeri
Pro Juventude Svizzera Italiana Ilario Lodi
Fondazione ARES Claudio Cattaneo
Società Demopedeutica ticinese Marcello Ostinelli
Realtà Giovanili Jonas Stuppia
Sciopero per il clima Letizia Vicentini
Partito Comunista Massimiliano Ay
Forum Alternativo Franco Cavalli
Coordinamento donne della sinistra Tina Olt
Gioventù Comunista Adam Barbato Shoufani
Gioventù Socialista Yannick Demaria
Giovani Verdi Nara Valsangiacomo
Gioventù Anticapitalista
Comitato Studentesco LiBe Jonas Stuppia
Comitato Studentesco LiLo Liam Sulmoni
Comitato Studentesco LiLu1 Gabriele Tagliabue
Comitato Studentesco LiLu2 Selina Stamponi
Comitato Studentesco SCC Alessandra Gianetta
Comitato Studentesco CSIA Carolina Stafkova
Genitori degli studenti che alloggiano presso la struttura Molena e Mauro della Santa; Michela e Francesco Rossi; Alessia Bernasconi; Graziano e Tamara Sangalli
Studenti residenti + 4 studenti che alloggiano presso la struttura