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Incidente fatale in cantiere: «Impossibile che non fosse informato sulle misure di sicurezza»

Lo ha detto in aula questo pomeriggio, riferendosi all'operaio che gettò il materiale dal sesto piano, il tecnico responsabile della sicurezza del cantiere dell'ex Hotel du Lac.
Rescue Media
Incidente fatale in cantiere: «Impossibile che non fosse informato sulle misure di sicurezza»
Lo ha detto in aula questo pomeriggio, riferendosi all'operaio che gettò il materiale dal sesto piano, il tecnico responsabile della sicurezza del cantiere dell'ex Hotel du Lac.

LUGANO - «Contesto le dichiarazioni rese dall'operaio questa mattina. Sono sicuro che è stato informato sulle questioni relative alla sicurezza». A dirlo, questo pomeriggio alle Assise criminali di Lugano, è stato il tecnico responsabile della sicurezza sul cantiere dell'ex Hotel du Lac di Paradiso, in cui l'8 gennaio 2021 morì un 54enne del Comasco.

«E lei questo come lo sa?», gli ha chiesto l'avvocato Niccolò Giovanettina. «Lo so perché con lui ci conosciamo da anni, e se così non fosse stato mi avrebbe chiamato. E poi non è mai successo in un cantiere dell'impresa per cui lavoro che un impiegato non venga istruito rispetto alle misure di sicurezza».

Nell'ultima parte di interrogatorio si è poi parlato dei parapetti mai installati alle porte dell'ascensore.

«Ero convinto che avessero montato i parapetti» - «Le indicazioni per fare i parapetti io le ho date, ma non ero sempre su quel cantiere», ha dichiarato il capocantiere. «Quando andavo al piano, inoltre, spesso le porte dell'ascensore erano chiuse, quindi non ho visto se c'erano o no i parapetti. Ero convintissimo che li avessero montati».

Il giudice Paolo Bordoli ha però voluto vederci chiaro. «Un operaio ha dichiarato di aver avuto una discussione con lei e con la vittima sull'eventuale non utilizzo dei parapetti, perché venivano ritenuti un impedimento», ha osservato.

«Non ne sapevo nulla» - «Se così è stato la decisione è stata presa in totale anarchia, seppur deve essere stata avvallata dal capocantiere», ha replicato il tecnico della sicurezza. «In questo caso il tutto sarebbe stato deciso senza che né io, né la ditta, fosse informata di nulla».

«È vero che con gli operai ne avevamo parlato, ma io ho detto tassativamente di mettere i parapetti», ha spiegato dal canto suo il capocantiere.

«Ottima squadra», ma le dichiarazioni stridono - «Ma com'erano le competenze della squadra impiegata sul cantiere?», ha rilanciato l'avvocato Giovanettina. «Su una scala da 1 a 10 erano tra il 9 e il 9.5, una delle squadre più competenti che io abbia mai avuto», ha detto il tecnico. «E allora perché le loro dichiarazioni cozzano con le sue e quelle del capocantiere?», ha insistito Giovanettina. «Perché evidentemente sono più bravi a lavorare che a parlare», ha replicato il 58enne.

Domani mattina la parola passerà al procuratore generale sostituto Moreno Capella.

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