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BELLINZONA

Chi ha preso a calci in testa quel ragazzo?

Il dramma di una coppia aggredita da ignoti lo scorso marzo durante il carnevale. L'ipotesi di reato è di tentato omicidio. Si cercano testimoni.
Ti-Press (foto simbolica - archivio)
Chi ha preso a calci in testa quel ragazzo?
Il dramma di una coppia aggredita da ignoti lo scorso marzo durante il carnevale. L'ipotesi di reato è di tentato omicidio. Si cercano testimoni.

BELLINZONA - Tentato omicidio. È l'ipotesi di reato legata a una denuncia contro ignoti depositata da una coppia di Mendrisio dopo un'aggressione subita qualche mese fa al carnevale Rabadan di Bellinzona. L'episodio, nello specifico, risale alla notte tra sabato 1 e domenica 2 marzo. E vede come location la zona di Piazza del Sole. Più precisamente la fine di Via Codeborgo.

Accerchiati – A ricordare i fatti è la compagna del ragazzo travolto da una violenza cieca. I due avevano appena preso un kebab. «Non sappiamo nemmeno come mai, ma a un certo punto ci siamo ritrovati accerchiati da un gruppo di giovani. In particolare il mio ragazzo. Tutto si è svolto molto in fretta. Il mio compagno è stato scaraventato a terra. E a quel punto uno del gruppo gli ha sferrato un violento calcio in testa». 

Al pronto soccorso – La sfortunata protagonista della vicenda ci mostra la foto del suo compagno poche ore dopo l'accaduto. Un'immagine scioccante. «Ha perso conoscenza. Ed è subito stata chiamata l'ambulanza. Al pronto soccorso del San Giovanni gli hanno diagnosticato un trauma cranico e la rottura del dotto lacrimale dell'occhio. È stato operato. E dovrà operarsi ancora a causa di alcune micro fratture al naso». 

«Difficile tornare alla vita normale» – La coppia è ancora alla ricerca di testimoni. «Noi la denuncia l'abbiamo sporta. Il calcio in testa fa in modo che l'episodio sia classificato come tentato omicidio. Siamo ancora sconvolti adesso. A distanza di mesi per noi è difficile tornare a una vita normale».

«Speravamo che con la denuncia qualcosa si muovesse» – Ma perché la coppia parla solo adesso? «Solo ora troviamo il coraggio di rendere pubblico quanto successo. Abbiamo fatto denuncia una settimana dopo i fatti. Speravamo che a quel punto qualcosa si muovesse. Non è stato così. Ora chiediamo a chiunque sappia qualcosa di rivolgersi al più presto alla polizia. È molto importante. Cerchiamo testimoni».

Possibili indizi – Un appello fatto col cuore che ha un punto di partenza. La giovane infatti spiega: «Ricordiamo che tra i giovani del "branco", persone di età apparente attorno ai 20 anni, c'era un ragazzo con una maglietta da calciatore e ce n'era un altro con una tunica bianca in "stile egiziano" con un finto medaglione al collo. Quest'ultimo aveva la carnagione olivastra, la corporatura snella ed era alto circa un metro e 70». 

L'amarezza del presidente del carnevale – E pensare che quella del 2025 è stata un’edizione di grande successo per il carnevale bellinzonese, anche sotto il profilo della sicurezza, come sottolineato nella conferenza stampa conclusiva della manifestazione. Raggiunto telefonicamente da tio.ch, il presidente Giovanni Capoferri si è detto profondamente amareggiato per l’episodio: «Desidero innanzitutto esprimere la vicinanza e la solidarietà di tutta la Società Rabadan alla vittima di questa brutale aggressione e alla sua famiglia, con la quale sta affrontando un momento tanto delicato».

«Sicurezza priorità assoluta» – Capoferri va oltre: «Condanniamo con la massima fermezza questo gesto vile e salutiamo positivamente la decisione, coraggiosa, della vittima di rivolgersi alle autorità competenti. Investiamo moltissimo nella sicurezza: è, insieme a quella dei trasporti, una delle due principali voci di spesa del carnevale. Rappresenta per noi una priorità assoluta. È triste e preoccupante dovere commentare fatti simili. In Ticino abbiamo già conosciuto episodi tragici che, uniti alla costante sensibilizzazione che viene fatta, dovrebbero averci insegnato qualcosa. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia».

«Comportamento della gente fondamentale» – Il carnevale bellinzonese è un evento che richiama decine di migliaia di persone. «Nella stragrande maggioranza si comportano in modo corretto e negli anni hanno dimostrato di vivere le serate con serenità e rispetto. Lo confermano i dati, che mostrano un costante miglioramento in tal senso. Per quanto ci riguarda, facciamo tutto il possibile affinché la manifestazione si svolga senza problemi. Ma sappiamo bene che tutto questo non basta: serve anche la collaborazione dei partecipanti. Il loro comportamento è fondamentale».

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