«La città non deve diventare una circonvallazione dell'autostrada»



Via San Gottardo tagliata in due per almeno dodici mesi. Il bilancio dei primi giorni è abbastanza positivo ma alcune criticità iniziano già a emergere. Ne parliamo con Karin Valenzano Rossi.
Via San Gottardo tagliata in due per almeno dodici mesi. Il bilancio dei primi giorni è abbastanza positivo ma alcune criticità iniziano già a emergere. Ne parliamo con Karin Valenzano Rossi.
LUGANO - Questo lunedì mattina ci siamo recati sul posto, in via San Gottardo, per vedere come procede la situazione nella prima giornata del grande cantiere partito in mattinata davanti alla stazione FFS. Il tratto interessato è quello che da Massagno passa davanti al tunnel di Besso e si congiunge, dopo la rotonda, con via Clemente Maraini.
Da lunedì mattina, lo ricordiamo questa porzione di strada è chiusa al traffico, ad eccezione dell’accesso al piazzale FFS. Il motivo? I lavori per il sottopasso Genzana, un intervento strutturale che durerà fino a giugno 2026.
Un po' di confusione - A spiegarlo è Francesco Oliviero, capocantiere della ditta edile Wale: «Il cantiere è per il sottopasso Genzana. Ci occupiamo delle sottostrutture: spostamento marciapiedi, muri di confine, lavori preparatori. Siamo qui dalle cinque e mezza di stamattina. C’è un po’ di confusione: qualcuno capisce e ci aiuta, altri invece non vogliono sapere niente… e ce ne dicono dietro di ogni».
Il traffico intanto si ridisegna, e se qualcuno sperava in una tregua, dovrà attendere ancora. La zona ha infatti già vissuto lunghi mesi di disagi: basti pensare che lo scorso 29 ottobre si è finalmente riaperto l’incrocio Arizona, dopo due anni di attesa.
Lì, all’intersezione tra via San Gottardo e via Tesserete, è stato attivato un nuovo impianto semaforico che ha permesso la riapertura della tratta in entrambe le direzioni. Contestualmente, è stato invertito il senso di marcia sia in via Gerso che in via Massagno.

Solo una tappa intermedia - La fine di quel cantiere sembrava la conclusione di un calvario, in realtà era solo una tappa intermedia. Automobilisti e trasporti pubblici devono armarsi ancora di santa pazienza. E con i ponti di giugno e l’estate dei vacanzieri all’orizzonte, la tenuta del traffico urbano resta una scommessa tutt’altro che vinta.
A rendere tutto più teso c’è anche lo stress dei conducenti, che non sempre reggono l’impatto dell’ennesima deviazione. Non sono rari i casi in cui a farne le spese sono proprio gli operai di cantiere, bersaglio di lamentele, proteste verbali e, in alcuni casi, sfoghi decisamente sopra le righe. Segno che la pazienza, in città, sta arrivando al limite.
Disagio ma nessun incidente - «I primi due giorni sono andati tutto sommato bene», ci ha confermato la municipale di Lugano Karin Valenzano Rossi. «È una segnaletica nuova che non è evidente da capire, ma non abbiamo avuto grandi problemi. Gli agenti di sicurezza sono impegnati soprattutto a spiegare bene agli automobilisti quali percorsi seguire».
Insomma, ancora tanto disagio, ma nessun incidente di rilievo. «Naturalmente quando si attuano interventi così importanti per la viabilità della città il traffico ne risente. Ne siamo consapevoli. Abbiamo cercato però di fare tutto quello che è possibile fare per cercare di contenere al minimo il disagio».
«Non diventi una circonvallazione» - Ora però bisognerà capire se e come i nuovi cantieri avranno l'effetto di “spostare” il traffico intasando nuove aree. «È importante che la gente non usi la città come circonvallazione dell'autostrada. Invitiamo quindi a chi non deve recarsi in centro a non entrare in città per evitare il traffico sull’A2», specifica la municipale. «Con questa viabilità è meglio evitare una manovra del genere perché si provoca il collasso del traffico in città rimanendo bloccati in centro al posto di essere in autostrada».
Un primo test, in questo senso, sarà il prossimo ponte per il lunedì Pentecoste.









