«Il pollo è ormai spennato...ma il lavoro va pagato»

L'ErreDiPi torna alla carica chiedendo un adeguamento dei salari dei dipendenti pubblici. E fissa una giornata d'azione.
BELLINZONA - «Salari bassi e fermi, costo della vita in aumento». È quanto segnala nuovamente l'assemblea dell'associazione ErreDiPi, che si batte per migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti pubblici ticinesi.
L'assemblea, ritrovatasi ieri, ha deciso di proclamare per mercoledì 3 dicembre una giornata d’azione a difesa dei salari, dei posti di lavoro, della qualità del servizio pubblico e della libertà di insegnamento. Tutto sotto lo slogan "Il pollo è ormai spennato...ma il lavoro va pagato".
«Perdita del potere d'acquisto del 3%» - «Negli ultimi anni i salari del personale cantonale e di molti settori pubblici e para-pubblici (ospedali, aiuti domiciliari, scuole, servizi sociali) sono rimasti fermi, mentre il costo della vita è aumentato in modo costante», sottolinea l'associazione in un comunicato. «L’inflazione cumulata del 6% (2.8% nel 2022, 2.1% nel 2023, 1.4% nel 2024) a fronte di adeguamenti complessivi del 3% ha portato a una perdita reale del potere d’acquisto di circa il 3%».
L'ErreDiPi ricorda poi che «i salari del pubblico impiego sono un punto di riferimento per tutto il mercato del lavoro. Se lo Stato non riconosce il rincaro, anche il settore privato si sentirà legittimato a non farlo: si riduce così il potere d’acquisto, cala la domanda interna e cresce la precarietà».
Riduzione degli effettivi - C'è preoccupazione anche per quanto previsto dal Preventivo cantonale 2026: «Non solo non si prevede alcun recupero del rincaro, ma vine introdotta una riduzione degli effettivi del 10%: per ogni dieci persone che lasciano l’Amministrazione cantonale, solo nove saranno sostituite». Scelte, queste, che secondo l'ErreDiPi «peggiorano le condizioni di lavoro e indeboliscono la qualità del servizio pubblico».
Infine, rispetto alla scuola, «oggi si aggiunge un attacco diretto alla libertà di insegnamento, principio fondante della scuola pubblica e democratica».
Per queste ragioni, l’assemblea di ErreDiPi:
• ribadisce il valore del lavoro nel servizio pubblico, che deve essere svolto con risorse adeguate e in condizioni dignitose, per rispondere ai bisogni della società;
• rivendica un adeguamento strutturale del 3% dei salari cantonali, a parziale compensazione del rincaro non concesso negli ultimi anni;
• si oppone con fermezza alla riduzione del 10% degli effettivi prevista nel Preventivo 2026;
• riafferma il principio della libertà di insegnamento come pilastro della scuola pubblica e della democrazia ed esprime solidarietà ai docenti che difendono questi valori e chiede al DECS e al Governo cantonale di garantire l’autonomia didattica e la libertà di espressione di docenti e studenti.





