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SVIZZERA

Sono oltre 3'000, e ci curano senza un diploma riconosciuto

La morte shock di un 22enne mette in luce un trend a lungo ignorato in Svizzera. È in continuo aumento il numero di medici che lavorano nel nostro Paese senza un diploma riconosciuto.
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Fonte TagesAnzeiger
Sono oltre 3'000, e ci curano senza un diploma riconosciuto
La morte shock di un 22enne mette in luce un trend a lungo ignorato in Svizzera. È in continuo aumento il numero di medici che lavorano nel nostro Paese senza un diploma riconosciuto.

BERNA - Febbraio 2023. Un uomo di 22 anni muore soffocato nel suo letto in una Clinica psichiatrica argoviese. Nessuno, per tutta la mattina, se ne accorge, ma l’autopsia rivela che il decesso è dovuto a un’overdose di metadone. Metadone, questo, che gli era stato regolarmente prescritto dal suo medico di riferimento.

La terapia, rivela il Tages Anzeiger, era stata scelta da una dottoressa originaria dell’Europa dell’est che, pur lavorando regolarmente nella struttura, non aveva un diploma riconosciuto in Svizzera.

Oltre 3'000 - Il dramma, che come detto ha avuto un esito letale, ha messo in luce un trend a lungo ignorato nel nostro Paese: ci sono sempre più medici che lavorano senza un diploma riconosciuto. E stando all’UFSP sono oltre 3’100. 

Carenza di medici - Certo, da anni la Svizzera si trova ad affrontare una grave carenza di medici, al punto che circa il 40% di loro provengono da altri Paesi. Vengono però riconosciuti solo diplomi stranieri ottenuti nell’Unione Europea e nei Paesi membri dell’Associazione europea di libero scambio. Tuttavia questo non preclude ai medici “non riconosciuti” di lavorare qui. 

Viceprimario, in tre anni - Il quotidiano zurighese ha quindi ricostruito il percorso formativo e professionale della dottoressa in questione. Dopo aver studiato medicina in un paese dell’Europea orientale, nel 2019 ha iniziato il suo tirocinio nella clinica argoviese. Nel maggio del 2022, dopo solo tre anni e mezzo di tirocinio, la donna è stata promossa al ruolo di vice capoclinica, nonostante non avesse ancora conseguito un diploma federale né ottenuto la specializzazione. 

Si indaga per omicidio colposo - I genitori del 22enne deceduto, intanto, hanno presentato un reclamo contro i servizi psichiatrici argoviesi (PDAG) e il Ministero pubblico ha avviato un procedimento penale contro la dottoressa responsabile. L’accusa? Omicidio colposo. 

Una zona grigia - Nel frattempo è emerso che i medici con diplomi non riconosciuti, in Svizzera, operano in una vera e propria zona grigia. Secondo l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), devono lavorare sempre sotto la supervisione di altri medici. I servizi psichiatrici argoviesi affermano invece che possono lavorare al massimo come vice capoclinica, mentre il Dipartimento della sanità argoviese dichiara che «possono prendere decisioni autonome, tenendo conto delle loro conoscenze ed esperienze».

Appare evidente, dunque, che occorre maggiore chiarezza. «Se con questo potremo prevenire altri decessi, allora ne sarà valsa la pena», ha commentato la madre della vittima.

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