L'inarrestabile corsa dei metalli preziosi


Oro, argento, platino: i prezzi salgono rapidamente e gli investitori si chiedono se valga ancora la pena entrare nel mercato. Ecco cosa dicono gli esperti
Oro, argento, platino: i prezzi salgono rapidamente e gli investitori si chiedono se valga ancora la pena entrare nel mercato. Ecco cosa dicono gli esperti
ZURIGO - Sui mercati finanziari, la corsa ai record dei metalli preziosi è il tema dominante di questi giorni. Da una settimana il prezzo dell’oro continua a segnare nuovi massimi, mentre da inizio settembre l’intero comparto è in forte ascesa.
Nel giro di poche settimane, oro e argento hanno guadagnato circa un terzo del loro valore. Anche il platino ha registrato rialzi altrettanto rapidi. Gli esperti osservano con sorpresa un aumento così marcato e duraturo, senza le consuete fasi di correzione. Intanto, molti investitori si chiedono: quanto è ancora conveniente comprarlo in borsa?
Oro: il rifugio per eccellenza - Quando i mercati si fanno turbolenti, l’oro resta il bene rifugio per eccellenza. L’attuale domanda è alimentata dall’incertezza legata alla guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina, ai rischi geopolitici — compresa la guerra russa contro l’Ucraina — e, più di recente, alle tensioni su alcune banche regionali statunitensi. Tutti fattori che hanno spinto le quotazioni fino al record di 4.379 dollari l’oncia troy (31,1 grammi).
Un ulteriore sostegno arriva dalle prospettive di nuovi tagli dei tassi d’interesse negli Stati Uniti. La Federal Reserve prevede due ulteriori riduzioni entro l’anno, e tassi più bassi rendono l’oro — che non genera interessi — più attraente. Anche l’indebolimento del dollaro contribuisce a stimolare la domanda da parte degli investitori fuori dall’area del biglietto verde.
A spingere i prezzi contribuiscono inoltre gli acquisti di ETF garantiti dall’oro e le massicce riserve accumulate dalle banche centrali, intenzionate a ridurre la dipendenza dal dollaro americano.
Argento: il metallo “ibrido” tra investimento e industria - Anche l’argento segue il trend rialzista dell’oro e da settimane non conosce soste. A differenza del metallo giallo, però, il prezzo dell’argento è storicamente più volatile: a fasi di forte crescita sono spesso seguiti cali altrettanto bruschi. Nel 1980, una bolla speculativa aveva spinto le quotazioni oltre i 50 dollari l’oncia — record superato solo di recente, con un picco sopra i 54 dollari.
L’argento gode inoltre di una solida domanda industriale, grazie alla sua eccellente conducibilità elettrica. Come sottolinea un’analisi di DWS, il metallo beneficia della sua duplice natura — preziosa e industriale — e di una crescente carenza nell’offerta, legata all’espansione di settori come il fotovoltaico e l’energia eolica. Anche gli investitori privati rafforzano il trend: la richiesta di argento fisico è in aumento e alcune zecche segnalano vendite record.
Platino: rally impressionante ma sotto i massimi storici - Il platino ha registrato un incremento notevole da settembre, toccando di recente quota 1.654 dollari l’oncia. Pur restando al di sotto del record storico di 2.300 dollari del 2008, il rialzo è tra i più forti del comparto. Secondo un’analisi della banca Metzler, con un aumento annuale dell’86%, il platino guida la classifica dei metalli più performanti.
E ora? - Negli ultimi giorni non si sono viste correzioni significative nei prezzi dei metalli preziosi — un’anomalia per questo mercato. Secondo Carsten Fritsch, analista di Commerzbank, gli investitori interpretano i rari ribassi come occasioni di acquisto, il che potrebbe portare a nuovi record. Tuttavia, avverte l’esperto, il proseguimento del rally aumenta anche il rischio di una correzione più brusca.
Per ora, i fattori che sostengono la corsa dei prezzi restano invariati: le attese di ulteriori tagli dei tassi, l’incertezza politica negli Stati Uniti e le tensioni geopolitiche globali. «Tutto lascia pensare che il trend rialzista continuerà», afferma Alexander Zumpfe, commerciante di metalli preziosi presso Heraeus. «L’oro, in particolare, resterà il principale bene rifugio, con ulteriore potenziale di crescita».