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MENDRISIO

«Per una politica del personale degna di questo nome»

L'OCST-Docenti si esprime sulla conclusione del caso Caruso, il professore della SPAI di Mendrisio licenziato lo scorso anno.
TiPress
Fonte OCST-Docenti
«Per una politica del personale degna di questo nome»
L'OCST-Docenti si esprime sulla conclusione del caso Caruso, il professore della SPAI di Mendrisio licenziato lo scorso anno.

MENDRISIO - Dopo il rammarico espresso la scorsa settimana dal collettivo Scintilla Studentesca per la decisione del Tribunale federale di confermare il licenziamento del professore della SPAI Roberto Caruso, anche il sindacato OCST-Docenti ha preso posizione. «Stupisce innanzitutto notare come il sostegno e l’apprezzamento espresso da allievi ed ex allievi del docente, molti dei quali maggiorenni, siano stati letti come segni di manipolazione, senza tuttavia addurre alcuna prova a sostegno di tale grave addebito».

E ancora: «È difficile non ricordare almeno un’altra occasione in Svizzera in cui alcuni allievi, anzi alcune allieve di una classe di Rorschach sono state accusate nel 1942 dalle autorità, a causa di una loro lettera politicamente scomoda, di essere state manipolate dal loro docente. Per lo meno, in quella occasione, una coerente quanto imbarazzante inchiesta amministrativa svolta sul docente e sulla classe aveva poi permesso di stabilire la piena indipendenza e responsabilità delle allieve, all’epoca appena quattordicenni. Mentre qui non è neppure stato possibile difendersi da un’ignominiosa accusa non comprovata. Si potrebbe quindi legittimamente e logicamente trarre la conclusione che un docente, quando è criticato dagli allievi, è quasi naturalmente e spontaneamente ritenuto già colpevole, quando invece è apprezzato, difeso e sostenuto da essi, viene comunque ritenuto colpevole, e paradossalmente proprio a causa di questo stesso sostegno».

In questi giorni scade la possibilità di ricorso contro la decisione del Tribunale federale. Una strada che però il sindacato non intende percorrere in quanto «non avrebbe probabilità di successo perché questa istituzione non entrerebbe nel merito della questione, ma valuterebbe unicamente se il diritto e la giurisprudenza precedenti siano stati applicati correttamente».

«Per un sindacato che viene chiamato quotidianamente ad affiancare, consigliare e sostenere docenti in difficoltà, fino ad accompagnarli o a rappresentarli presso le autorità dipartimentali, risulta difficile capire come sia stato possibile che per il prof. Roberto Caruso, con il quale non è mai emerso un problema con allievi e famiglie, non si siano approfondite le cause all’origine della sua “insistenza e insubordinazione” attraverso una chiara procedura di accertamento indipendente dei fatti, definendo precisamente le responsabilità dei vari attori e agendo di conseguenza».

«Certamente il suo licenziamento, che lo colloca suo malgrado in compagnia di pochissimi docenti licenziati negli ultimi anni in Ticino per motivi ben più gravi e documentati, non dimostra nei suoi riguardi né il rispetto che gli è stato richiesto unilateralmente, né la proporzionalità nei provvedimenti applicata solitamente in una gestione delle risorse umane pienamente degna di questo nome».

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