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SAVOSA

Palazzine davanti ai daini? C'è chi si oppone

Depositate diverse contestazioni in municipio contro la domanda preliminare ordinaria di costruzione. «Quel prato è la loro casa almeno dal 1973»
Palazzine davanti ai daini? C'è chi si oppone
tio.ch/Davide Giordano
Palazzine davanti ai daini? C'è chi si oppone
Depositate diverse contestazioni in municipio contro la domanda preliminare ordinaria di costruzione. «Quel prato è la loro casa almeno dal 1973»

SAVOSA - Sono «diverse» le opposizioni finite sul tavolo del Municipio di Savosa contro la domanda preliminare ordinaria di costruzione depositata nelle scorse settimane. I fondi interessati sono i mappali 727 e 728, dove il progetto prevede l’edificazione di due palazzine residenziali su quattro livelli, per complessivi 14 appartamenti. Un piano edilizio che a quanto pare ha fatto storcere il naso a parecchi abitanti della zona, poiché di fatto comporterebbe uno stravolgimento paesaggistico, spostando quel che in questi anni è stato ribattezzato come “il parco dei daini” di qualche centinaio di metri. Gli animali, occorre sottolinearlo - stando a quanto aveva precedentemente dichiarato il loro proprietario a tio.ch - non correrebbero alcun rischio.

Perché c'è chi dice «No» - Una di queste opposizioni è stata presentata da un avvocato e sottoscritta da abitanti delle vicinanze. Nella premessa si sottolinea che «i fondi interessati ricadono in aree naturali e boschive, stando a quanto censito dalla Carta degli ambienti naturali svizzeri dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM). Le particelle risultano infatti classificate come “tappeto erboso”. È evidente – si legge – che, indipendentemente dalla destinazione prevista dal PR, occorre valutare se la parte agricola e il concetto di bosco non siano da considerarsi avanzati, e quindi da rispettare in relazione alle distanze».

«Un parco dal 1973» - Viene inoltre richiamato il fatto che le particelle interessate, insieme alla ppp 732 siano considerate un parco dove «i daini vivono almeno dal 1973, quando il Municipio di Savosa aveva a suo tempo autorizzato l’allevamento o la tenuta dei daini con direttive delle autorità superiori». Secondo l’opposizione, «il passaggio da allevamento/parco ad abitazioni richiede quindi specifiche autorizzazioni e pareri dell’Ufficio caccia e pesca e del Veterinario cantonale». Poiché «questa situazione dura da decenni, occorre menzionare la richiesta di un cambiamento di destinazione d’uso». Non citare l’attuale presenza di animali nei fondi interessati rappresenterebbe, secondo l’opponente, «un’informazione fuorviante».

«Domanda incompleta» - Il documento evidenzia pure «problemi idrogeologici ignorati», come «ruscellamento e deflussi superficiali che potrebbero essere alterati». Vengono inoltre segnalate incongruenze nel progetto, definito «mal strutturato su più fondi»: «Una delle palazzine risulta divisa tra due particelle», per cui sarebbe richiesta «la riunione dei fondi o la modifica del progetto».

Altro punto critico riguarda la metratura degli appartamenti, giudicata «non chiara né coerente con i piani»: «Gli alloggi dichiarati da 95 m² potrebbero in realtà superare i 100 m². Ciò incide sul calcolo dei parcheggi, che dovrebbero essere più di 20 (circa 26), e rende difficile verificare la conformità del progetto».

All’appello mancherebbero inoltre «una perizia fonica e una valutazione dell’impatto delle immissioni immateriali, oltre a misure precise, sezioni tecniche e relazioni specialistiche, comprese quelle energetiche».

Il Municipio di Savosa, interpellato, non ha voluto rilasciare alcuna informazione in merito alla faccenda. Ora si attende l’eventuale proposta di conciliazione, ma i tempi si preannunciano lunghi.

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