Svelato a Bellinzona il segreto della salute e dell'invecchiamento

Uno studio dell’IRB di Bellinzona pubblicato su "Nature Cell Biology" apre nuove prospettive per la medicina cellulare
BELLINZONA - Proprio come un perfetto sistema di raccolta differenziata, le nostre cellule sanno individuare ed eliminare i propri "rifiuti interni": gli organelli danneggiati. A svelare questo sofisticato meccanismo è un nuovo studio dell’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB) di Bellinzona, affiliato all’Università della Svizzera italiana (USI), appena pubblicato sulla rivista Nature Cell Biology.
Guidati dal professor Maurizio Molinari, i ricercatori Mikhail Rudinskiy, Carmela Galli e Andrea Raimondi hanno scoperto come la cellula riesca a identificare in modo preciso e mirato i suoi compartimenti interni – come mitocondri e reticolo endoplasmatico – quando iniziano a “funzionare male”.
Il segreto? Piccole regioni proteiche chiamate IDR (intrinsically disordered regions), che si comportano come allarmi molecolari. Quando queste zone diventano esposte sulla superficie degli organelli, segnalano un malfunzionamento. A quel punto, la cellula avvia un processo noto come autofagia selettiva: frammenta l’organello difettoso e lo invia ai lisosomi, che lo distruggono e ne riciclano i componenti.
Questa scoperta rappresenta un passo avanti fondamentale per capire come il nostro corpo si difende dai danni legati all’invecchiamento, allo stress cellulare e a numerose malattie neurodegenerative e metaboliche. «Sapere come le cellule decidono cosa salvare e cosa smantellare – spiegano gli autori – potrà aiutarci in futuro a sviluppare terapie capaci di potenziare questi meccanismi naturali di pulizia».
In sostanza, la cellula ha un vero e proprio sistema di controllo qualità. E se qualcosa non va, sa cosa fare. Una strategia salvavita silenziosa che ogni giorno lavora per mantenere il nostro organismo in equilibrio.