Anche se il prefisso è famigliare, non fidatevi


La polizia cantonale mette in guardia dalle truffe telefoniche: «Nessuna banca ti chiederà mai password o codici via telefono. Hai dubbi? Riaggancia»
La polizia cantonale mette in guardia dalle truffe telefoniche: «Nessuna banca ti chiederà mai password o codici via telefono. Hai dubbi? Riaggancia»
BELLINZONA - Sullo schermo del telefono compare un numero sconosciuto. Il prefisso, però, è familiare: ad esempio, 079. Anche in questo caso, però, la truffa potrebbe essere dietro l’angolo. Per questo la polizia cantonale, sui propri social, mette in guardia i ticinesi, fornendo anche alcuni consigli utili. «Non sempre ci si può fidare della chiamata – precisano – perché i numeri di telefono, compresi i prefissi, possono essere falsificati».
Ecco alcuni consigli per proteggerti dalle truffe telefoniche: «Ogni volta che ricevi una telefonata da un numero sconosciuto, fai un test di plausibilità: la storia che ti raccontano ha senso? È davvero credibile?». E ancora: «Diffida di metodi di pagamento che non conosci bene».
Si sottolinea l'importanza di «controllare i dati di pagamento: verifica se i numeri associati al pagamento corrispondono a quelli della persona con cui si sta comunicando. Non divulgare mai dati sensibili. Nessuna banca o polizia ti chiederà mai password o codici via telefono». Infine, se si hanno dubbi, è meglio riagganciare. «Richiama la persona usando un numero ufficiale che hai trovato tu. Attiva il filtro chiamate del tuo operatore. Blocca i numeri sospetti». Altre informazioni e consigli utili sulla pagina dedicata della Prevenzione Svizzera della Criminalità.