L'affare: apre un negozio di fiori in mezzo al nulla e va alla grande


Singolare sfida imprenditoriale per Kätty Guerra, 52enne di Moneto: «Qui ci sono dodici abitanti. In un anno sono diventata un punto di riferimento per la regione».
Singolare sfida imprenditoriale per Kätty Guerra, 52enne di Moneto: «Qui ci sono dodici abitanti. In un anno sono diventata un punto di riferimento per la regione».
CENTOVALLI - Ci sono storie che, soprattutto in un'epoca di crisi, meritano di essere raccontate. Una è sicuramente quella di Kätty Guerra, 52enne che fino a un anno e mezzo fa abitava a Losone. Oggi invece vive a Moneto, nelle Centovalli. E lì ha aperto un negozio di fiori. «Qui ci sono dodici abitanti – ammette –. Ma gli affari vanno a gonfie vele».
La svolta – Come è possibile avere successo in una realtà tanto periferica? Sembra paradossale. Invece questo è un esempio che potrebbe fare scuola. Kätty, che ha alle spalle ben 35 anni di attività come fiorista, parte da lontano. Dalla sua scelta di cuore. «Un anno e mezzo fa è morto mio papà. A quel punto mia mamma è rimasta da sola nella casa di Moneto. Ho sentito il bisogno di starle vicino. E così io e mio marito ci siamo spostati lì».
L'atélier – A quel punto a Kätty viene un'idea geniale. Aprire quel negozio che poi in realtà è un atelier. Una specie di laboratorio in cui i fiori sono i protagonisti assoluti. «Non dovete immaginarvi il classico negozio. Faccio decorazioni per eventi, per matrimoni, per battesimi, per feste patronali. Poi ci sono i funerali. Penso di avere una sensibilità particolare in questo ambito. Capisco che i clienti sono giù di morale. Chiedo loro di cosa hanno bisogno e poi faccio tutto dietro le quinte, in sordina, affinché non si sentano a disagio».
«I fiori sono i miei figli» – L'attività di Kätty proprio in questi giorni compie un anno di vita. «E non mi posso certo lamentare. Tutta la gente delle Centovalli mi vede come un punto di riferimento. Mi fa lavorare. Mi contatta sul telefonino. Niente commercio online, il contatto diretto con la persona è fondamentale, è la forza del mio business. Io ricambio con la mia empatia. Non ho figli, sono i fiori i miei figli. Quando parlo di "loro" mi commuovo. Il mio preferito è il Gaggiolo, una variante dell'Iris. La sua fioritura dura poco. O la apprezzi subito o se ne va in fretta. È un invito a cogliere l'attimo».
«Un progetto che mi dà gioia» – Parlare con questa donna è qualcosa di emozionante. Nella sua voce si intuisce tanto amore per quello che fa. «Per me i fiori sono tutto. Avere messo in piedi questo progetto nelle Centovalli è qualcosa che mi dà allegria. Gioia. Ultimamente ho anche creato un orto con i nostri fiori. Gladioli, Dalie... È qualcosa tutto in divenire. Ed è meraviglioso».










