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LOCARNO

«Un cinema giocoso e pericoloso»

È stato presentato il programma dell'edizione 2025 del Locarno Film Festival
LOCARNO FILM FESTIVAL
Fonte Locarno Film Festival
«Un cinema giocoso e pericoloso»
È stato presentato il programma dell'edizione 2025 del Locarno Film Festival

ZURIGO / LOCARNO - La selezione ufficiale della 78esima edizione del Locarno Film Festival è stata svelata al pubblico. Come da tradizione, l'annuncio è avvenuto a Zurigo nel corso della canonica conferenza stampa che anticipa di circa un mese l'avvio della programmazione. La sede: il LUMA Westbau di proprietà della fondazione LUMA.

Le parole - «In un mondo governato da ripetizione e simulazione, saturazione e distrazione, Locarno svolge un ruolo decisivo nel tutelare e promuovere spazi di rischio artistico e rottura formale. Perché la creatività non è un lusso, ma una necessità». A dichiararlo è la presidente Maja Hoffman. Quello locarnese è «un ecosistema unico caratterizzato da credibilità e rigore artistico», nel quale gli spettatori sono invitati «in uno spazio di scoperta dove il potenziale emotivo e intellettuale del film viene preso seriamente, dove le domande contano più delle risposte e dove il pubblico merita rispetto non perché consuma, ma perché partecipa».

Il direttore artistico Giona A. Nazzaro riflette invece su come legare cinema e Storia, specialmente in quest'epoca nella quale «assistiamo – in tempo reale – a orrori dei quali avevamo solo letto nei libri di storia o studiato nei filmati d’archivio». La Settima arte è più che mai importante: «Si riconquista il mondo (e forse la pace) un film alla volta» e, grazie alle opere che appaiono sul grande schermo, si verificano «le possibilità di un altro mondo possibile». Quello di Locarno78 è «un cinema tutto al presente indicativo, privo di qualsiasi nostalgia e proiettato tutto in avanti, verso un futuro aperto, mobile, inclusivo, da immaginare insieme, nuovamente. Un cinema giocoso e pericoloso, che si assume molti rischi, ma anche un cinema che non dimentica di ridere e di irridere, e di interrogare la storia in tutti i suoi aspetti».

Anche il CEO Raphaël Brunschwig parla del Locarno Film Festival come di «un avamposto di libertà» e di una realtà in continua evoluzione, capace d'ampliare la sua portata artistica e «di generare un valore culturale duraturo». Non solo negli undici giorni della programmazione, ma nel corso dell'intero anno. È grazie alla sinergia di tutti gli attori in campo (dai partner pubblici privati ai media, fino agli spettatori) che avviene la trasformazione della fragilità del tempo «in uno spazio aperto all'immaginazione».

Le cifre di Locarno78 - Nel 2025 gli organizzatori hanno ricevuto 6373 proposte, con una crescita di oltre il 12% rispetto all'edizione precedente. I film in programma sono 221, con 99 anteprime mondiali e sette prime internazionali. I lungometraggi sono 150, i corti 70 e c'è anche una serie tv.

Prefestival e Piazza Grande - Entriamo quindi tra le pieghe del programma. Le serate di Prefestival del 3 e 5 agosto (presentate rispettivamente da la Mobiliare e Ubs) saranno annunciate nei prossimi giorni, ma sono già noti i 14 film che sbarcheranno in Piazza Grande, il cuore pulsante di Locarno78

Si parte il 6 agosto con la prima mondiale di "Le Pays d'Arto (In the Land of Arto)" di Tamara Stepanyan, coproduzione franco-armena che sarà seguita il 7 agosto da "The Birthday Party" di Miguel Ángel Jiménez. Doppio appuntamento l’8 agosto: prima "The Dead of Winter" di Brian Kirk, sempre in anteprima mondiale, mentre "Together" di Michael Shanks, frutto della collaborazione tra Australia e Stati Uniti, fa il suo debutto in prima svizzera.

Il 9 agosto si tinge di sensibilità nordica con "Affeksjonsverdi (Sentimental Value)", nuova opera di Joachim Trier. A chiudere la serata il cult d’azione "Police Story" di Jackie Chan (Hong Kong, 1985), omaggio vibrante a uno dei maestri del cinema marziale che arriva a Locarno per ricevere il Pardo alla Carriera.

Il 10 agosto è dedicato all’Italia con la prima svizzera di "Testa o Croce? (Heads or Tails?)", firmato da Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis, con Alessandro Borghi. A seguire un salto nel brivido visionario con "The Shining" (1980), capolavoro immortale di Stanley Kubrick. L’11 agosto segna il debutto in prima svizzera di "The Deal", nuova serie firmata da Jean-Stéphane Bron, in una coproduzione che riunisce Svizzera, Francia, Lussemburgo e Belgio. Saranno presentati i primi due episodi.

Il 12 agosto lo sguardo si volge verso il Medio Oriente con "Irkalla Hulm Jijiljamish (Irkala – Gilgamesh’s Dream)", diretto da Mohamed Jabarah Al-Daradji, che unisce Iraq, Emirati Arabi, Qatar, Francia, Regno Unito e Arabia Saudita. Il 13 agosto arriva in anteprima svizzera "La Petite Dernière" di Hafsia Herzi, una delle voci emergenti del cinema europeo.

Il 14 agosto è la volta di "Rosemead" dello statunitense Eric Lin, mentre il 15 agosto "Un Simple Accident (It Was Just an Accident)" segnerà il ritorno di Jafar Panahi, maestro iraniano che torna con una prima svizzera attesa e intensa. A chiudere il cerchio, il 16 agosto, "Kiss of the Spider Woman" di Bill Condon.

I concorsi - Cineasti da tutto in mondo sono in lizza per i vari premi messi in palio dal Locarno Film Festival. Nel Concorso Internazionale 17 film provenienti da tutto il mondo e presentati in prima mondiale competono per il Pardo d’Oro. Ci sono poi le 15 opere del Concorso Cineasti del Presente, opere prime o seconde ma rigorosamente in prima mondiale.

I Pardi di Domani, con il suo dialogo fra tradizioni e generazioni, presenta 40 prime mondiali, provenienti da tre concorsi e 25 paesi diversi, e traccia una panoramica delle possibili direzioni del cinema del futuro. Tre i concorsi: Nazionale, Internazionale e Corti d'Autore. 15 film sono in corsa per lo Swatch First Feature Award, mentre 13 tra film e serie tv sono eleggibili del Pardo Verde.

Le rassegne - La programmazione di Locarno78 prosegue con Fuori Concorso, il laboratorio creativo in cui prendono forma nuove visioni e si riscrivono i linguaggi del cinema: una sezione non competitiva che funge da laboratorio di contaminazione tra tutti i generi immaginabili e le diverse forme di narrazione. La sezione comprende 14 film, di cui 12 prime mondiali e una prima internazionale, con autori come Pippo Delbono, Julie Pacino, Eduardo Casanova, Giulio Base e Jean-Stéphane Bron.

Quindi Histoire(s) du Cinéma, con le sue 15 prospettive inedite sulla storia della Settima arte: una sezione diversificata che contiene classici appena restaurati e film poco conosciuti. Si parte con il Cine-concerto, appuntamento tradizionale che sarà annunciato prossimamente e poi verranno mostrate opere significative del percorso dei protagonisti del cinema premiati a Locarno78.

I premiati - Gli annunci sono già stati fatti nei mesi precedenti, ma giova un breve ripasso: Emma Thompson riceverà il Leopard Club Award e verrà proiettato "Sense and Sensibility" di Ang Lee (1995); per il Raimondo Rezzonico Award ad Abbout Productions verranno mostrati "Costa Brava, Lebanon" di Mounia Akl (2021) e "Memory Box" di Joana Hadjithomas e Khalil Joreige (2021); Jackie Chan, destinatario del Pardo alla Carriera presentato da Ascona-Locarno Turismo, sarà omaggiato con la proiezione di "Project A" da lui diretto nel 1983; per il Pardo d'Onore presentato da Manor ad Alexander Payne saranno mostrati i suoi "Nebraska" (2013) e "The Descendants" (2011); sarà invece "Megalopolis" di Francis Ford Coppola (2024) a mostrare il lavoro di Milena Canonero, destinataria del Vision Award presentato da Ticinomoda; c'è poi uno dei più grandi film della storia del cinema, "L'Atalante" di Jean Vigo (1934), per il Premio Cinema Ticino assegnato a Michele Dell'Ambrogio. C'è poi il Premio alla Carriera per Lucy Liu, che presenta "Rosemead", mostrato in Piazza Grande.

Per Cinéma Suisse Redécouvert saranno mostrate due opere di Simon Edelstein: "Les Vilaines Manières" (1973) e "L'Ogre" (1986). Locarno Heritage propone "Anno uno" di Roberto Rossellini (1974) e "I cannibali" di Liliana Cavani (1969). Chiude Histoire(s) du Cinéma il trittico composto da "4" di Ilya Khrzhanovsky (2004), "Reazione a catena" di Mario Bava (1971) e "Stellet Licht" di Carlos Revgadas (2007).

Le sezioni indipendenti - La Semaine de la Critique, invece, presenta 7 lungometraggi documentari in prima mondiale o internazionale, selezionati dall’Associazione Svizzera dei Giornalisti Cinematografici. Infine Panorama Suisse, con una selezione di 10 lungometraggi e due corti che rappresentano il meglio della produzione elvetica. A scegliere i titoli è stata una commissione di rappresentanti delle Giornate di Soletta, dell’Accademia del Cinema Svizzero e SWISS FILMS.

C'è poi la Retrospettiva, con la sua innegabile valenza culturale e il contributo determinante al dibattito mondiale sul cinema di ieri. Con “Great Expectations” il Festival rende omaggio al cinema britannico postbellico - e a registi e registe come David Lean, Joseph Losey, Michael Powell, Carol Reed, Margaret Tait, Emeric Prssburger, Charles Crichton, Jules Dassin e così via -, riunendo pellicole restaurate in digitale e copie provenienti dalla collezione del BFI National Archive – che quest’anno festeggia il suo 90° anniversario.

Locarno Kids Screenings è una selezione dedicata al pubblico dei più giovani, un viaggio iniziatico nel mondo del cinema, grazie a una selezione di film dedicati a bambini e ragazzi, con 4 prime mondiali e 2 internazionali e immersioni nel mondo dell’animazione, tra cui la prima svizzera di "Mary Anning, chasseuse de fossiles" (2025), il nuovo film d’animazione di Marcel Barelli, premiato quest’anno con il Locarno Kids Award presentato dalla Mobiliare. Open Doors, nel suo primo anno di un ciclo quadriennale dedicato a 42 paesi del continente africano, offrirà una panoramica delle più interessanti produzioni indipendenti della sua attuale regione di riferimento. Quest’anno saranno presentati 8 lungometraggi e 5 cortometraggi.

C'è poi la rassegna Film Foundry: Young Swiss Cinema, che raccoglie i lavori di varie scuole di cinema e atenei svizzeri - ZHdK, Scuola universitaria professionale d’arte di Zurigo; ECAL, École cantonale d’art de Lausanne; HEAD, Haute école d’art et de design; USI, Università della Svizzera italiana; CISA, Conservatorio Internazionale di Scienze Audiovisive; HSLU, Scuola universitaria professionale di Lucerna.

Svizzeri (e ticinesi) a Locarno - Sono 28 le produzioni elvetiche selezionate a Locarno78, più quattro co-produzioni. Oltre al già citato "The Deal" in Piazza Grande, nel Concorso internazionale troviamo "Le Lac" di Fabrice Aragno, ma anche "Le bambine" di Valentina e Nicole Bertani, coproduzione tra Svizzera, Italia e Francia. Poi "Don't Let The Sun" di Jacqueline Zünd per il Concorso Cineasti del Presente. La pattuglia ticinese è composta da Francesco Poloni, in gara nel Concorso Nazionale dei Pardi di Domani con "Tusen Toner", dal già citato Marcel Barelli e da Zijad Ibrahimovic con "Il ragazzo della Drina".

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