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LUGANO

Badaracco sulla “bomba” di Ghisletta: «Sorpresi e delusi»

Il vicesindaco è tornato sull'ipotetica vendita dello stadio di Cornaredo, paventata dal municipale socialista: «Non ci ha detto niente».
Tipress/PSE Render
Badaracco sulla “bomba” di Ghisletta: «Sorpresi e delusi»
Il vicesindaco è tornato sull'ipotetica vendita dello stadio di Cornaredo, paventata dal municipale socialista: «Non ci ha detto niente».

LUGANO - La premessa del vicesindaco di Lugano Roberto Badaracco, all'inizio della conferenza stampa, non lasciava spazio a dubbi: sulla polemica innescata da Raoul Ghisletta ieri, il Municipio non sarebbe entrato nel merito. Eppure a margine della presentazione dello stato del cantiere del Polo Sportivo degli Eventi, c'è stato spazio anche per qualche chiarimento.

Tra delusione e sorpresa - «Siamo rimasti molto sorpresi e anche un po' delusi dal modo di procedere», ci ha confessato il vicesindaco. Già perché il capo del Dicastero Immobili, dopo una riunione di Municipio, ha inoltrato alle redazioni, a insaputa dei colleghi, una nota stampa nella quale paventava l'ipotetica vendita dello stadio di calcio di Cornaredo al patron del FC Lugano Joe Masueto.

Un'ipotesi, questa, che non era stata condivisa prima all'interno dell'Esecutivo e che ha lasciato tutti a bocca aperta. «È stato molto strano - continua Badaracco - perché avevamo appena trascorso tutta la mattina assieme in riunione (nella quale si era discusso chiaramente del PSE in previsione dell'incontro odierno). E lui non ha detto nulla riguardo all'idea di vendere lo stadio».

E ancora: «Ci è sembrato uno strappo che abbiamo percepito come volontà di andare fuori dal coro. Una fuga in avanti inopportuna, che si scontra con il principio di collegialità». La questione verrà discussa durante la prossima seduta in programma per la prossima settimana «perché queste questioni vanno affrontate».

Idea già scartata - Il tema, però, non è nuovo. «In passato, prima che Ghisletta entrasse in Municipio, ne avevamo già discusso. Eravamo giunti alla conclusione di procedere per un'altra strada. La stessa dirigenza del FC Lugano ci aveva confermato di non essere interessata all'acquisto». Una posizione ribadita ancora oggi attraverso una nota stampa.

La ragione? «Il comparto di Cornaredo è molto pregiato dal punto di vista del terreno pubblico. In vista della riqualifica dell'intero comparto ci sembrava giusto mantenere la proprietà, vista anche la vicinanza con il Palazzetto dello Sport, utilizzato da molte società sportive».

E poi ci sono i recenti casi simili (negativi) che hanno interessato anche alcune società svizzere. «In caso di fallimento delle società sportive, potrebbero emergere importanti problematiche di tipo finanziario». Il riferimento va a quanto accaduto dopo la bancarotta della società neocastellana del Neuchâtel Xamax, avvenuta sotto la gestione dell'ex patron Bulat Chagaev. «Non vogliamo che la città si ritrovi con la Peppa tencia in mano».

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