Le rivendicazioni degli edili

Più di cento i presenti all'assemblea di Unia
BELLINZONA - Oltre cento gli operai edili presenti giovedì sera a Rivera per l’assemblea regionale organizzata da Unia Ticino e Moesa.
I presenti hanno ribadito le rivendicazioni da difendere nel quadro dei negoziati per il rinnovo della Convenzione nazionale mantello (CNM) dell’edilizia principale: riduzione del tempo di lavoro verso giornate lavorative di 8 ore, piena retribuzione dei tempi di trasferta dal magazzino al cantiere compresi i primi 30 minuti e riconoscimento della compensazione automatica del rincaro.
Al tempo stesso i lavoratori «hanno preso conoscenza e denunciato con vigore le rivendicazioni padronali che si intuiscono dalla lettura di recenti pubblicazioni nazionali e regionali della Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC)».
L'assemblea ha dato mandato al sindacato di sollecitare gli impresari costruttori ticinesi ad avviare in parallelo trattative per il rinnovo del contratto collettivo cantonale, che come la CNM giunge a scadenza a fine anno. In questo contesto i lavoratori chiedono in particolare la fine del sistema di accumulo preventivo di ore supplementari utilizzato per aumentare artificialmente la flessibilità e il ritorno a una calendarizzazione annuale, da gennaio a dicembre, di queste ore.
È stato inoltre richiesto di semplificare la gestione e il pagamento dei salari, generalizzando il sistema di salario mensile puro accompagnato da buste paga uniformi e più trasparenti, così come l’introduzione o l’aggiornamento di alcune indennità e la rivisitazione di norme contrattuali la cui applicazione non è rispettosa della volontà delle parti.
L’assemblea ha infine proceduto alla rielezione del Comitato Regionale Edilizia di Unia Ticino e Moesa, che ha accolto una decina di nuovi membri.