Inquinanti eterni nell'ambiente, in Ticino «contaminazione diffusa» e «situazioni problematiche»

Il rapporto del Cantone conferma le ipotesi riguardo alla diffusione delle PFAS nelle nostre acque e nel nostro suolo. Diverse le possibili criticità.
BELLINZONA - Si è parlato a lungo, anche in Ticino, delle PFAS (per- e polifluoroalchiliche) le sostanze inquinanti eterne utilizzati nell'industria e nell'agricolutra da decenni. Nocive per l'uomo si depositano nel suolo, nell'acqua e - di riflesso - nelle derrate alimentari.
È disponibile da oggi, giovedì 5 giugno, il rapporto allestito dalla Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo (SPAAS) del Dipartimento del territorio e dal Laboratorio cantonale (LC) del Dipartimento della sanità e della socialità che ha preso in esame «acque superficiali, sotterranee e potabili, di percolato delle discariche, nel suolo e nella fauna ittica».
Sebbene, come indica il testo, «il nostro Cantone si [sia] attivato velocemente su questa tematica. Complessivamente i risultati rispecchiano quanto emerso in altre regioni della Svizzera» i risultati confermano una tendenza analoga a quella Svizzera.
Il rapporto evidenzia «una contaminazione ubiquitaria e diffusa di PFAS», così come «situazioni puntuali problematiche. Si citano a tal proposito il noto inquinamento della falda che alimenta il pozzo Prà Tiro a Chiasso o l’inquinamento dovuto al dilavamento di PFBA da materiali di costruzione della galleria di base ferroviaria del Ceneri», riporta lo studio.
A parte queste eccezioni, quella di Chiasso e quella di Capriasca rientrate e quella di S. Antonino in corso di risoluzione, il tasso di inquinanti nell'acqua potabile risulta al di sotto del limite di guardia sancito dall'UE.
«Sono anche emerse contaminazioni o situazioni puntuali con residui oltre i livelli di sottofondo, per esempio elevati residui di PFAS in determinati suoli agricoli, con tutta probabilità riconducibili all’impiego nel passato di fanghi di depurazione quali concimi. Tuttavia, le derrate alimentari prodotte su questi sedimi sono risultate esenti da tracce eccessive e conformi alla legislazione», aggiunge il rapporto.
Segnali preoccupanti anche per quanto riguarda la fauna di laghi e fiumi «I dati ottenuti per i pesci catturati dai laghi Ceresio e Verbano mostrano, in parte, dei residui che ne potrebbero limitare l’immissione sul mercato».
Risultati, questi, che sorprendono fino a un certo punto visto che di questo tema ne avevamo parlato anche qui su tio.ch, «si tratta di risultati da interpretare con cautela, in quanto sono riferiti a un unico anno di monitoraggio e a un numero relativamente limitato di campioni, soprattutto per determinate specie ittiche», puntualizza lo studio».
Cosa sono le PFAS?
I PFAS sono una famiglia di sostanze chimiche difficilmente degradabili che l’industria produce e impiega da decenni. A causa della loro persistenza, queste sostanze si possono accumulare nell’ambiente, nelle derrate alimentari e nell’essere umano. Alcuni composti appartenenti alla famiglia dei PFAS sono noti per aumentare il rischio, sul lungo termine, dell’insorgere di determinate problematiche sanitarie. Più in generale, «le conoscenze tossicologiche ed ecotossicologiche sono in continua evoluzione», ribadisce il Cantone che conferma come «in Ticino sono state promosse diverse analisi e monitoraggi sulla presenza di PFAS nell’ambiente, già a partire dal 2020 e in diversi comparti ambientale».




