«Lo scambio Zali-Gobbi mi infastidisce e mette il Governo in difficoltà»

Gabriele Gendotti, storico consigliere di Stato, è decisamente scettico sull'arrocco proposto dalla Lega: «Un'idea simile non può arrivare da un partito». Partecipa al sondaggio.
Arrocco politico tra Norman Gobbi e Claudio Zali
BELLINZONA - «Mi dà fastidio questa proposta di arrocco». Gabriele Gendotti, ex consigliere di Stato, è categorico. Interpellato da tio.ch sull'ipotetico scambio di Dipartimenti tra Claudio Zali e Norman Gobbi, lo dice a chiare lettere: «È un'idea che arriva da un partito, la Lega dei ticinesi. E che mette in seria difficoltà il resto del Governo».
Partiamo da questo. Difficoltà in che senso?
«Gli altri tre consiglieri di Stato si trovano ora a doversi esprimere. A dovere decidere. E se rifiutano, il clima rischia di peggiorare ulteriormente. Lo sanno anche loro. Di base una proposta del genere non andava neanche fatta».
Però è stata fatta. Zali al Dipartimento delle istituzioni e Gobbi al Dipartimento del territorio. In piena legislatura. Come la vede?
«Male. C'è un problema anche pratico. Dirigere un Dipartimento non è una passeggiata. Hai a che fare con centinaia di funzionari che vedono te come punto di riferimento. Ora che hai capito le dinamiche, passano mesi e mesi».
Mancano due anni alle prossime votazioni cantonali.
«Il rischio è di buttarne via almeno uno solo per insediarsi e rendersi conto di come funzionano le cose».
Ne resterebbe un altro.
«Un ultimo anno in cui magari "si cercherà di mettersi qualche medaglia al petto". Ma resto scettico. Zali e Gobbi sono in carica da tanti anni. Sanno che per fare le cose bene ci vuole tempo».
Il cittadino medio è leggermente confuso.
«Ci credo. Da parte dei due Consiglieri di Stato in questione quanto sta accadendo è un po' come una semi dichiarazione di fallimento. Non danno un segnale positivo. È un po' come se cercassero di salvare il salvabile».
È un arrocco che potrebbe nuocere all'immagine dello Stato?
«Penso di sì. Sicuramente non è facile da accettare. Né per i funzionari, né per il cittadino. La gente si pone tante domande. E poi c'è questo aspetto che l'iniziativa arriva direttamente dal partito dei due consiglieri. Non si fa così sulle questioni di interesse pubblico. La situazione è molto strana».



































































