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LOSONE/ NOVAZZANO

Ancora clima tossico alla Georg Fischer: saltano 20 posti

Preoccupazione e ansia tra i collaboratori dell'azienda. Il sindacalista Marco Pellegrini: «Non se ne può più».
Ti-Press (archivio)
Ancora clima tossico alla Georg Fischer: saltano 20 posti
Preoccupazione e ansia tra i collaboratori dell'azienda. Il sindacalista Marco Pellegrini: «Non se ne può più».

LOSONE/ NOVAZZANO - Ancora licenziamenti, in totale una ventina. A cui si aggiungono ansia e preoccupazione. Non c'è pace per i lavoratori dell'ex AGIE di Losone, storica impresa attiva nel ramo dei macchinari di precisione. E nemmeno per quelli della succursale di Novazzano, sempre sotto il cappello di Georg Fischer.

«Anche a noi risultano almeno sette licenziamenti a Losone – spiega Marco Pellegrini, sindacalista OCST –. Altri nel Sottoceneri. Con questa ditta ci sentiamo impotenti. Per intervenire avremmo bisogno di avere il via libera dai dipendenti. Ma la paura blocca tutti. Anche i rappresentanti delle commissioni del personale. Veniamo a sapere le cose da singoli collaboratori. O da chi è già stato cacciato».

La ditta, che conta centinaia di dipendenti, sta vivendo un cambio di proprietà. Si tratta di una delle poche aziende ticinesi a potere avere beneficiato del lavoro ridotto.

Ad aprile 2024 la situazione era già di grande confusione, in particolare a Losone. Sollecitata da tio.ch, la direzione della GF Machining Solutions aveva parlato di necessità di ricalibrare le capacità nel sito per adeguare le capacità produttive alle condizioni economiche attuali. Aggiungendo che dopo gli investimenti degli anni passati, il sito di Losone era ben posizionato nel mercato.

E dunque? Perché un anno dopo l'umore tra le mura di quell'azienda è ancora così basso? Perché così tanta negatività? Perché la mannaia dei licenziamenti si è abbattuta su Losone e su Novazzano? «Io sto dietro da quindici anni a questa situazione – sospira Pellegrini –. Non so più cosa dire. Non se ne può più».

Nel frattempo emergono testimonianze drammatiche. «Ho moglie e figli e sono stato lasciato a casa dopo tanti anni di servizio – racconta un ormai ex dipendente –. Mi hanno chiamato in ufficio e mi hanno parlato di riorganizzazione. Senza lasciarmi possibilità di replica. Sono a terra».

Tio.ch ha tentato di interpellare l'azienda, in particolare la direzione del sito di Losone, per avere una presa di posizione. Finora senza ottenere risposta.



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