«Nessuna frontiera per i diritti»



Migliaia (2’500 secondo gli organizzatori) i partecipanti al corteo del primo maggio.
Migliaia (2’500 secondo gli organizzatori) i partecipanti al corteo del primo maggio.
BELLINZONA - Sono parecchie - 2'500 secondo gli organizzatori - le persone scese in piazza, a Bellinzona, per il consueto corteo del Primo maggio, organizzato dall'Unione sindacale svizzera.
Il corteo - Dopo il ritrovo in piazzale Stazione, attorno alle 14.30 è partito il serpentone in direzione di piazza Governo, dove alle 15.30 si sono tenuti gli interventi dal palco. Conclusione della manifestazione a ritmo di musica, con il concerto di Jo-Hell e l'atteso live degli Assalti Frontali, storico gruppo hip hop italiano.
«Insieme siamo più forti» - Ad aprire la testa del corteo c'era lo striscione dell’Unione sindacale svizzera Ticino e Moesa, con lo slogan della giornata: “Salari giusti e servizi pubblici: nessuna frontiera per i diritti!”. Negli interventi, i lavoratori hanno chiesto maggiori diritti e migliori condizioni di lavoro. «La democrazia non è uno sport per spettatori - ha commentato Sabrina Sozzi, lavoratrice del commercio al dettaglio e militante UNIA - ricordatevi di tutte le persone intorno a voi oggi, quando penserete di essere soli a combattere contro questo mondo del lavoro, ricordatevi che insieme siamo più forti e che insieme i muri non solo si scavalcano, ma si abbattono».
«Migliorare le condizioni di lavoro nel settore sociosanitario» - Michela Pedersini, assistente di studio medico e presidentessa VPOD Ticino, ha ricordato che «il 15 giugno in Ticino si vota per una legge quadro che migliora le condizioni di lavoro nel settore sociosanitario e socioeducativo. Questa legge non solo riconosce il valore del lavoro di cura ed educativo, ma è anche fondamentale per migliorare la qualità dei servizi offerti a tutta la popolazione».
«Sostenere i media indipendenti» - Per Sabrina Ehrismann, archivista e presidentessa SSM Svizzera italiana, «l’iniziativa per distruggere la RSI, ingannevolmente chiamata “200 franchi bastano”, rappresenta un attacco diretto al servizio pubblico radiotelevisivo». Per Matteo Antonini, presidente nazionale Syndicom, ai media indipendenti e quelli del servizio pubblico sono essenziali per garantire che le informazioni diffuse siano accurate e verificate»"]">« La protezione e il sostegno ai media indipendenti e a quelli del servizio pubblico sono essenziali per garantire che le informazioni diffuse siano accurate e verificate»