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Nomine annullate e poi confermate: «Quali lezioni trarre?»

Il sindacato OCST-Docenti prende posizione sulla decisione del governo di confermare Pini e Mallé alla testa del SIMS.
TiPress
Nomine annullate e poi confermate: «Quali lezioni trarre?»
Il sindacato OCST-Docenti prende posizione sulla decisione del governo di confermare Pini e Mallé alla testa del SIMS.
BELLINZONA - Le nomine di Mattia Pini e Désirée Mallé alla direzione congiunta della Sezione dell'insegnamento medio superiore (SIMS) continuano a far discutere. Dopo l'annullamento del Tram (Tribunale amministrativo cantonale) lo scorso mese di f...

BELLINZONA - Le nomine di Mattia Pini e Désirée Mallé alla direzione congiunta della Sezione dell'insegnamento medio superiore (SIMS) continuano a far discutere. Dopo l'annullamento del Tram (Tribunale amministrativo cantonale) lo scorso mese di febbraio, la scelta del Consiglio di Stato (annunciata lunedì 24 marzo) di restare sui propri passi ha fatto storcere il naso a qualcuno.

Recapitolando: malgrado la decisione del Tram («nomine controverse»), Pini e Mallé restano ai loro posti. E sul tema è intervenuto anche il Comitato OCST-Docenti con una nota stampa per esprimere «preoccupazione per la decisione del governo di non rispettare la sostanza della sentenza del Tribunale Amministrativo cantonale che giudica come non valida la nomina dei due capisezione della Sezione dell’insegnamento medio superiore (SIMS) per mancanza di requisiti sufficienti e non solo per questioni procedurali».

«Se per diventare direttore o vicedirettore di un istituto liceale finora nei concorsi è sempre stato richiesto il requisito di un’abilitazione all'insegnamento nelle scuole medie superiori, da oggi parrebbe invece che secondo il DECS per dirigere quegli stessi direttori e tutta la sezione non occorra quella stessa abilitazione, ma sarebbe sufficiente aver insegnato qualche anno nelle scuole professionali mentre si stava ancora conseguendo l’abilitazione all’insegnamento per le materie di maturità professionale».

Sul banco degli imputati in particolare la formula del job sharing tra due persone che «non esime dall’obbligo di soddisfare individualmente tutte le richieste del bando di concorso».

E ancora: «Senza cercare inoltre di chiarire in questa sede se essere esperto di materia (in questo caso, tra l’altro, da soli due anni) soddisfi effettivamente oppure no il requisito di possedere una “pluriennale esperienza di gestione amministrativa e del personale”, si osserva che la questione si pone ormai anche su altri piani».

«In un momento di importanti riforme nella struttura dell’insegnamento medio superiore a livello federale e cantonale e dei relativi piani di studio, quale visione formativa e pedagogica intende promuovere il DECS nel settore? Per quali motivi insiste proprio in questo delicato contesto su profili così fragili e discutibili al punto di cadere nell’incoerenza interna, nell’annullamento della nomina da parte di un tribunale e di voler restringere le possibilità di futuri accertamenti tramite ricorsi?», conclude il sindacato.

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