Cantieri a peso d'oro, soprattutto in Ticino


La crescita dei prezzi interessa sia l'edilizia sia il genio civile. Gli aumenti maggiori si registrano nel nostro cantone.
La crescita dei prezzi interessa sia l'edilizia sia il genio civile. Gli aumenti maggiori si registrano nel nostro cantone.
NEUCHÂTEL/ BELLINZONA - Nel settore della costruzione i prezzi continuano ad aumentare (anche se a ritmi meno elevati): il relativo indice calcolato dall'Ufficio federale di statistica (UST) si è attestato a 114,5 punti in ottobre, con una progressione dello 0,6% rispetto a sei mesi prima (aprile) e un incremento dell'1,6% su base annua.
Secondo le tabelle dell'UST, la crescita interessa sia l'edilizia (rispettivamente +0,4% e +1,4%) che il genio civile (+1,1% e +2,2%).
Nel primo caso a costare di più (in rapporto a un semestre prima) sono soprattutto i comparti finanziamento a partire dall'inizio dei lavori, onorari e impianti sanitari. Nel genio civile, invece, sono diventati più cari le opere di soprastruttura, e i movimenti di terra, come pure gli onorari.
La spesa a carico dei committenti sta salendo dappertutto in Svizzera, con però alcune differenze regionali. Gli aumenti nel confronto con ottobre 2022 vanno dal +0,5% dell'Espace Mittelland (Berna, Friburgo, Soletta, Neuchâtel e Giura) al +2,6% del Ticino, passando dal +1,2% della realtà economica più importante del paese, quella di Zurigo.
Anche nel paragone su sei mesi la progressione maggiore è stata osservata in Ticino (+1,0%), quella minore nell'Espace Mittelland (+0,3%). La Svizzera orientale (che comprende i Grigioni) mette a referto +0,8% (mese) e +1,5% (anno).
A titolo di inquadramento delle novità odierne va osservato che l'inflazione - cioè l'indice generale dei prezzi al consumo, nella sua variazione annua - si è attestata all'1,7% in ottobre in Svizzera, un dato che è peraltro sceso all'1,4% in novembre.
Per il 2024 le principali autorità, i maggiori istituti e le più grandi banche elvetiche (Seco, Ocse, Banca nazionale, KOF, Economiesuisse, UBS, ecc.) prevedono valori del rincaro compresi fra l'1,6% e il 2,2%.




