Lotta al terrorismo, una banca dati con tutte le informazioni sui passeggeri aerei

Attualmente tuttavia la Svizzera non può fare appello al cosiddetto PNR. Mancano infatti le basi legali per farlo
BERNA - Via libera da parte del Consiglio degli Stati - all'unanimità - alla nuova la legge sui dati dei passeggeri aerei. Il suo obiettivo è migliorare lo scambio di informazioni tra la Svizzera ed l'Europa. Lo scopo ultimo è la lotta alla criminalità e al terrorismo.
La base legale permetterà in particolare alla Svizzera di istituire un sistema nazionale per il trattamento dei dati dei viaggiatori - i cosiddetti "Passenger Name Record" (PNR) - che transitano in aereo, allineandosi così alla prassi già in vigore in molte altre nazioni, ha spiegato il relatore commissionale Mauro Poggia (MCG/GE).
Si tratta di uno strumento già in funzione in 70 paesi, tra cui tutti gli Stati membri dell'Unione europea, gli Stati Uniti e anche il Canada per combattere il terrorismo e gravi forme di criminalità. Gli Stati Uniti hanno iniziato a utilizzare questi dati in seguito agli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001, l'Unione europea a seguito degli attentati a Parigi nel 2015 e a Bruxelles nel 2016.
I dati in questione riportano sostanzialmente le informazioni fornite dai passeggeri alle compagnie di volo o alle agenzie di viaggio al momento della prenotazione, ovvero cognome, nome, indirizzo, numero di telefono, itinerario e numero di carta di credito.
Attualmente tuttavia la Svizzera non può fare appello al PNR. Mancano infatti le basi legali per farlo. Da qui la necessità di legiferare.
La nuova legge regola la comunicazione di queste informazioni alle autorità da parte delle compagnie aeree svizzere ed estere come pure il trattamento dei dati ai fini di garantire la sicurezza. In futuro i dati PNR saranno dunque trasmessi alla nuova unità d'informazione sui passeggeri (UIP) collocata in seno all'Ufficio federale di polizia (Fedpol). L'UIP svizzera dovrebbe essere istituita a partire dal 2025 e diventare operativa progressivamente dal 2026.
In assenza di un proprio sistema PNR, la Svizzera rischierebbe di rappresentare una falla per la sicurezza in Europa, ha avvertito Poggia. Le persone che transitano in aereo per perseguire scopi criminali, potrebbero infatti raggiungere con un volo la Confederazione per poi proseguire il proprio viaggio all'interno dello spazio Schengen per via terrestre.
Ma non si tratta solo di sicurezza: questo scambio di dati ha anche un risvolto economico. Poiché sempre più Stati esigono la comunicazione di dati PNR, le compagnie aeree svizzere rischierebbero venir penalizzate, anche economicamente. La Confederazione potrebbe pertanto perdere, a medio e lungo termine, parzialmente o integralmente i suoi collegamenti aerei internazionali.
Il dossier è pronto per le votazioni finale.