Il Nazionale vuole una "Lex Huawei"

Il Consiglio federale dovrebbe avere la facoltà di escludere fornitori stranieri per le infrastrutture critiche, secondo una mozione del PS
BERNA - Al Consiglio federale dovrebbe essere concesso di escludere alcuni fornitori stranieri in relazione all'acquisto di componenti IT per le infrastrutture critiche. È quanto chiede una mozione del PS adottata oggi dal Consiglio nazionale con 145 voti a 44 contrari e 4 astensioni. Il dossier va agli Stati.
È necessaria una maggiore sicurezza per le infrastrutture critiche come l'espansione della rete 5G, ha dichiarato Jon Pult (PS/GR) alla tribuna. Ad esempio, in futuro dovrebbe essere possibile vietare l'uso di componenti tecnici se i loro fornitori sono controllati direttamente o indirettamente dal governo di un altro Stato, soprattutto se si tratta di uno Stato autocratico.
Ogni fornitore dovrebbe essere in grado di garantire e dimostrare in anticipo l'affidabilità dei propri prodotti. Pult ha citato il fornitore di reti cinese Huawei, il cui rapporto con il regime autocratico della Repubblica Popolare Cinese non è stato finora chiarito.
Il Consiglio federale era contrario alla mozione. Dal momento che le infrastrutture digitali sono collegate in rete a livello globale, l'effetto dei divieti imposti ai singoli produttori in Svizzera sulla sicurezza deve essere messo in prospettiva, ha sostenuto la consigliera federale Karin Keller-Sutter. Inoltre, è possibile ridurre i rischi a un livello accettabile con misure tecniche, procedurali od organizzative, ha sottolineato, invano, la "ministra" delle finanze.


