Svizzero per quattro giorni nelle mani dei rapitori. Il legame con le cripto? «Indiretto»

Nell'operazione che ha portato alla sua liberazione, lo scorso 31 agosto, sono stati coinvolti circa 150 militari
VALENCE - «La gendarmeria nazionale è stata informata il 30 agosto che un cittadino svizzero era stato sequestrato in Francia e che i rapitori esigevano il pagamento di un riscatto in criptovaluta per la sua liberazione». È quanto ha comunicato la Procura di Lione a proposito del caso del giovane liberato il 31 agosto in un'abitazione di Valence, dove si trovava legato.
All'operazione hanno preso parte complessivamente circa 150 militari, tra uomini della sezione di ricerche di Grenoble (Isère), supportati dai mezzi del gruppo di gendarmeria dipartimentale della Drôme, da tutte le componenti dell'Unità nazionale di polizia giudiziaria della gendarmeria (UNPJ-GN) e dal GIGN.
Il blitz di domenica scorsa ha permesso l'arresto del principale sospettato e di altri due individui. Successivamente «gli elementi scoperti dagli investigatori hanno permesso di localizzare e liberare la vittima nel dipartimento della Drôme, procedendo anche all'arresto di altri quattro sospetti».
Gli arrestati sono accusati di rapimento, sequestro o detenzione arbitraria di ostaggio per ottenere l'esecuzione di un ordine o di una condizione commessi in banda organizzata, estorsione in banda organizzata con arma e partecipazione a un'associazione a delinquere finalizzata alla preparazione di un crimine aggravato dalla commissione in banda organizzata. Tra di essi c'è un 17enne, come ha appreso l'agenzia stampa AFP.
Le informazioni sul cittadino svizzero sono scarse: al momento si sa solo che ha circa 20 anni e che è rimasto nelle mani dei suoi rapitori dal 28 al 31 agosto. Una fonte vicina al caso ha spiegato che il suo legame con il mondo delle criptovalute è «indiretto». Pare accertato che ne possedesse un certo quantitativo, ma sul perché si trovasse a Valence e sui dettagli del rapimento non sono stati rivelati ulteriori dettagli.
È un fatto, sottolineato con risalto dai media, che i rapimenti legati alle criptovalute siano ritornati di moda in Francia negli ultimi mesi. Il primo caso eclatante risale alla fine del 2024, quando ad Ain fu rapito il padre di un influencer specializzato con sede a Dubai.
L'uomo fu ritrovato poche ore dopo nel bagagliaio di un'auto. Alla fine di gennaio il cofondatore di un'azienda specializzata in portafogli di valuta digitale fu rapito in casa insieme alla sua compagna. All'uomo fu amputato un dito, mentre la donna venne trovata legata in un veicolo.
L'amputazione del dito ritornò in un episodio di maggio e toccò al padre del gestore di una società di criptovalute con sede a Malta. L'uomo fu rapito da quattro uomini incappucciati e liberato solo grazie a un'operazione delle forze speciali.