Shopping e pranzo con una carta di credito trovata. La furbata le costa davvero cara

Trovare un portafoglio in un centro commerciale e concedersi il “regalino”, l'idea di una 22enne di Berna si è tramutata in una condanna (pesante). Ecco come è andata.
BERNA - Quando qualcuno trova un portafoglio e lo restituisce, si parla spesso di buona azione. Non farlo, però, è reato e può costare davvero caro...
È quello che è successo a una 22enne bernese, condannata a una pena pecuniaria sospesa di 10 aliquote giornaliere da 30 franchi ciascuna, una multa di 680 franchi e 500 franchi di spese processuali. Il motivo? Aveva trovato un portamonete in un centro commerciale di Berna e aveva pensato bene di usare la carta di credito al suo interno.
La giovane donna, che si trovava in compagnia di un uomo, ha quindi deciso di utilizzarla per acquistare del cioccolato, dei prodotti per la cura personale e un pranzo in un take-away. Una volta finito il pasto, hanno gettato via il portafoglio, e se ne sono andati.
Le autorità inquirenti sono però riusciti a rintracciarli e sono finiti entrambi sotto processo con l'accusa di appropriazione indebita e uso illecito di un sistema di elaborazione dati (art 143bis). Se nei confronti della 22enne il procedimento è concluso, con verdetto di colpevolezza, nel caso del compagno è tutt'ora in corso.
Ma in caso si trovi un oggetto di valore, qual è il modo giusto di comportarsi? Stando al Codice civile svizzero (art 720) la denuncia alla polizia è obbligatoria «se il valore dell'oggetto supera i 10 franchi». In generale chi ritrova l'oggetto deve fare il possibile per «avvisare/rintracciare il proprietario» o «fare in modo che le circostanze del ritrovamento siano rese note».
Nel caso del rinvenimento in un locale pubblico o una struttura, va consegnato ai gestori o agli incaricati della sorveglianza. In alcuni casi è possibile la richiesta di una ricompensa, solitamente pari a un decimo del valore del bene smarrito.