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Retata a Inside Paradeplatz, le prove non verranno esaminate

Caso Pierin Vincenz: per il Tribunale di Zurigo «non c'è il minimo sospetto» che la testata abbia violato il segreto bancario.
20min
Fonte Ats
Retata a Inside Paradeplatz, le prove non verranno esaminate
Caso Pierin Vincenz: per il Tribunale di Zurigo «non c'è il minimo sospetto» che la testata abbia violato il segreto bancario.

ZURIGO - Altra svolta nel caso Pierin Vincenz. Il Tribunale dei provvedimenti coercitivi di Zurigo ha negato al Ministero pubblico di esaminare le prove sequestrate cinque settimane fa dagli uffici di Inside Paradeplatz (IP). Per i giudici infatti non sussiste il «benché minimo sospetto» che la testata o il giornalista economico Lukas Hässig abbiano violato il segreto bancario.

A inizio giugno, la Procura zurighese - coadiuvata da una mezza dozzina di agenti - ha fatto irruzione negli uffici di IP nonché nell'abitazione privata di Hässig portando via con sé computer, telefono e una serie di altri documenti. Il Ministero pubblico ha condotto l'azione sulla base di una decisione del Tribunale d'appello in relazione alla causa penale contro l'ex Ceo di Raiffeisen. All'arrivo delle autorità, Hässig ha però apportato i sigilli a tutto il materiale sequestrato.

Oggi, la stessa testata ha fatto sapere che il 2 luglio il Tribunale dei provvedimenti coercitivi ha reputato sproporzionata la retata condotta a inizio del mese scorso confermando al contempo che i sigilli non sono stati violati. Il portale di notizie finanziarie ha poi pubblicato vari estratti della sentenza da cui si evince che la corte zurighese ha di fatto impedito alla procura cantonale di adoperare il materiale sequestrato.

Nel 2016, in un articolo apparso su IP, Hässig ha dato il via alle indagini, sollevando interrogativi su alcune partecipazioni azionarie di Raiffeisen in quattro società poi rilevate dalla banca sangallese e sul rapporto tra Vincenz e Beat Stocker, ex responsabile della società di emissione di carte di credito Aduno (ora Viseca).

Il processo d'appello dell'ex Ceo di Raiffeisen e dei suoi coimputati inizierà nell'estate del 2026. In primo grado, Vincenz è stato condannato nel 2022 a 3 anni e 9 mesi di carcere per truffa, ripetuta amministrazione infedele e corruzione passiva. Dal canto suo, Stocker è stato condannato a 4 anni di carcere.

In seguito all'inchiesta del giornalista economico, indagini interne condotte dalla banca Raiffeisen hanno infine portato all'intervento dell'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA). Secondo Hässig, Stocker lo aveva già minacciato nel 2017, accusandolo di aver violato il segreto bancario. È stato anche l'ex responsabile di Aduno a chiedere che il giornalista venisse indagato.

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