Cerca e trova immobili
VALLESE

Per trasportare via il cumulo di macerie servirebbero 200mila camion

Più di tre milioni di metri cubi di detriti hanno seppellito il villaggio vallesano di Blatten. Intanto la diga di detriti regge: la comunità deve prepararsi all'evacuazione.
BrkNews
Dal pomeriggio di mercoledì, il villaggio vallesano di Blatten è coperto da una massa di detriti di oltre tre milioni di metri cubi.
Per trasportare via il cumulo di macerie servirebbero 200mila camion
Più di tre milioni di metri cubi di detriti hanno seppellito il villaggio vallesano di Blatten. Intanto la diga di detriti regge: la comunità deve prepararsi all'evacuazione.

BLATTEN - Come ormai noto mercoledì, verso le 15.30, Blatten è stata sepolta sotto un cumulo di ghiaccio, detriti e massi. Attualmente non è possibile accedere al villaggio vallesano per motivi di sicurezza.

Per Christophe Darbellay la Lötschental rimarrà abitata. «Lasciare la valle non è un'opzione», ha affermato ieri davanti ai giornalisti il Consigliere di stato vallesano. Un interrogativo però sorge spontaneo: quanto tempo ci vorrebbe per liberare nuovamente il villaggio?

Attualmente nella valle si sono accumulati almeno tre milioni di metri cubi di materiale roccioso – crollato dal Kleines Nesthorn. A ciò si aggiunge il materiale proveniente dal Birchgletscher, la cui quantità esatta è però ancora sconosciuta.

Solo per trasportare via il materiale servirebbero oltre 200.000 camion. Come si arriva a questo numero – e quanto sarebbe lunga la colonna se si mettessero in fila tutti questi camion – lo mostrano le seguenti immagini:

20 minuti

Se si considera che un camion è lungo nove metri e può trasportare circa 25 tonnellate di detriti, ...

20 minuti

..., sarebbero necessari come detto circa 200.000 camion per rimuovere le masse i soli detriti crollati dal Kleines Nesthorn. Base del calcolo: tre milioni di metri cubi di detriti, a 1,75 tonnellate per metro cubo, fanno 5,25 milioni di tonnellate, diviso le 25 tonnellate per camion.

Se si immaginano questi camion uno dietro l’altro, si formerebbe una colonna che da Blatten arriverebbe quasi fino alla città portoghese di Porto.

20 minuti

La distanza da Blatten a Porto è di circa 1900 chilometri. Per fare un confronto: se 100 camion lavorassero senza sosta e facessero un viaggio al giorno, ci vorrebbero 5,75 anni per rimuovere tutto il materiale.

Situazione «critica e instabile» - Questo, a meno i ulteriori crolli. La situazione infatti è tutt'altro che stabile. Come se non bastasse, c'è anche il rischio di straripamento del fiume Lonza che, ostruito dalle macerie, è andato a formare un lago artificiale il cui livello continua a salire.

Una situazione che rimane «critica» e «instabile», ha specificato ieri il portavoce dell'Unita di direzione Pericoli naturali e Foreste, Christian Studer: «Complessivamente sono ancora diversi i pericoli rappresentati dai detriti», ha dichiarato, alludendo alla possibilità che il lago artificiale si rompi e inondi la valle, mettendo in pericolo gli abitanti di Steg e Gampel.

«Crediamo che il lago possa straripare durante le prime ore del mattino. Stiamo elaborando tutto gli scenari possibili e monitorando la situazione. Si tratta di garantire la sicurezza della popolazione a valle», ha precisato Studer.

Pronti a evacuare - A causa del pericolo di una possibile ondata di piena, la popolazione di Gampel e Steg deve prepararsi a una rapida evacuazione, ha comunicato nella notte lo Stato maggiore di condotta regionale.

Gli abitanti devono quindi essere pronti a lasciare velocemente le proprie abitazioni in caso di emergenza. Gli interessati sono invitati ad organizzare in anticipo un alloggio al di fuori del fondovalle e del perimetro di Gampel/Steg ricordando di pensare anche ai familiari che potrebbero non essere raggiungibili e agli animali.

Chi non trovasse una sistemazione o necessitasse di aiuto in caso di evacuazione deve recarsi ai punti di incontro di emergenza presso la scuola di Steg o la scuola di orientamento di Gampel. È obbligatorio inoltre comunicare il proprio luogo di soggiorno tramite un modulo online. Le località di Hohtenn, Bratsch, Engersch e Jeizinen, situate più in alto, non sono interessate dalla misura.

Rieder chiede più risorse contro i disastri naturali - Nel frattempo il consigliere agli Stati Beat Rieder (Centro/VS) chiede maggiori risorse per la protezione dai pericoli naturali nelle Alpi. Secondo Rieder la Svizzera ha bisogno di più opere di scudo e, laddove ciò non è sufficiente, di sistemi di sorveglianza su larga scala.

«A cosa servono i soldi se la Confederazione non trova i fondi per le regioni montane in un budget di 85 miliardi di franchi?», si domanda il "senatore" in un intervista pubblicata oggi dalla "Neue Zürcher Zeitung". «Abbiamo vissuto un evento millenario ed è per questo che nessuno sa ancora come gestirlo», afferma Rieder riferendosi all'enorme frana di ghiaccio, fango e detriti che ha sepolto Blatten mercoledì.

Per Rieder, è necessario rassicurare la popolazione e informarla in modo obiettivo sulla situazione. «La questione è come preservare la valle da ulteriori danni. I prossimi giorni saranno decisivi per la cellula di crisi», continua.

Il budget della Confederazione prevede numerose voci di spesa che potrebbero essere ridotte per consentire la ricostruzione, dichiara poi il vallesano: «Con questi soldi potremmo già ripristinare molte cose a Blatten». Bisogna permettere alla gente di tornare a casa, sintetizza Rieder.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
Naviga su tio.ch senza pubblicità Prova TioABO per 7 giorni.
NOTIZIE PIÙ LETTE