Blatten sepolto da una massa di ghiaccio e rocce lunga quasi due chilometri

Le operazioni nel villaggio non sono al momento possibili, a causa dell'elevata pericolosità dell'area. Disposte nuove evacuazioni più a valle
BLATTEN - Le autorità cantonali vallesane hanno diramato, nella tarda mattinata di giovedì, un aggiornamento della situazione nel villaggio di Blatten, che è stato seppellito in buona parte dalla gigantesca frana causata dal distacco del ghiacciaio di Birch.
Il lago fa paura - Il deposito di ghiaccio e detriti che ha investito il fondovalle ha uno spessore di diverse decine di metri ed è lungo circa due chilometri, si legge nel bollettino diramato alle 11.30. «Il materiale precipitato blocca il deflusso della Lonza, dando inizio alla formazione di un lago» che sta inondando gli edifici che sono scampati alla frana. Il pericolo principale, in questo momento, consiste nel comportamento dell’acqua accumulata e della Lonza: «In caso di tracimazione oltre la zona di deposito, potrebbe innescarsi una colata detritica». A tale scopo è stata aumentata la capacità di accumulo dell’impianto di sbarramento di Ferden, situato più a valle. In via precauzionale alcuni edifici nei comuni di Wiler e Kippel sono stati evacuati.
Le autorità vallesane confermano la presenza di un disperso.
Instabilità sia in montagna che sul fondovalle - Sul Kleines Nesthorn, la montagna dove si è verificato il movimento franoso, «permangono rilevanti instabilità», secondo il monitoraggio cantonale. Una massa di diverse centinaia di migliaia di metri cubi di roccia è attualmente coinvolta e su entrambi i lati della valle sussiste il rischio di colate detritiche. L'instabilità caratterizza anche il materiale di frana presente sul fondovalle, composto da rocce, ghiaccio e acqua. «Colate detritiche potrebbero verificarsi anche all’interno di questo deposito. Questo rende al momento impossibile qualsiasi intervento nell’area del disastro».
La macchina dei soccorsi - Per l’intervento sul posto sono state mobilitate ingenti forze. L’esercito sta stilando un quadro preliminare «ed è pronto a mobilitare ulteriori risorse». Anche la protezione civile è impegnata nelle operazioni. La popolazione è invitata a seguire scrupolosamente le indicazioni delle autorità e a non entrare nell’area interessata. L’organo cantonale di direzione (KFO) analizza costantemente la situazione e già mercoledì aveva richiesto misure di aiuto concrete sotto forma di pompe, veicoli per lo sgombero, trasporto di macerie e torri faro, chiedendo anche il trasporto aereo.
La strada cantonale da Goppenstein verso Blatten resta chiusa al traffico fino a nuovo avviso, a eccezione dei residenti e dei veicoli di soccorso. «Il Cantone Vallese promette di mettere in campo tutti i mezzi disponibili per offrire il massimo supporto alla popolazione colpita» da questo drammatico evento.
«Forse siamo solo a metà della catastrofe» - «Abbiamo ancora molto di cui preoccuparci. Potremmo essere a metà della catastrofe», ha dichiarato intanto il presidente del governo vallesano Mathias Reynard alla radio RTS, sottolineando poi la solidarietà dimostrata.
«Lo scenario peggiore che si è verificato ieri potrebbe non essere la fine», ha spiegato il consigliere di Stato socialista. «Ci sono ancora centinaia di migliaia di metri cubi di roccia instabili», ha ricordato.
La situazione viene monitorata da vicino. Si stanno analizzando i vari scenari possibili per prevedere il peggio che potrebbe accadere e prendere tutte le decisioni necessarie per proteggere la popolazione, ha aggiunto Reynard.
C'è già molta solidarietà in atto, ha sottolineato: nella valle, nel cantone e anche oltre, con la presenza dell'esercito e dei consiglieri federali. Anche il Consiglio di Stato ha dei rappresentanti sul posto.
Alla domanda sulla possibilità di un risarcimento per le persone colpite dal disastro, il ministro ha assicurato che il governo cantonale farà tutto il possibile per sostenerle. «Non deluderemo nessuno», ha promesso Reynard.