Ancora una mazzata: per il 2026 il premio di cassa malati aumenterà del 7,1%


Il nostro Cantone è ancora fanalino di coda della Confederazione, con un premio medio stimato per l'anno prossimo superiore ai 500 franchi. Baume-Schneider: «Un problema da “domare” sul lungo termine».
Il nostro Cantone è ancora fanalino di coda della Confederazione, con un premio medio stimato per l'anno prossimo superiore ai 500 franchi. Baume-Schneider: «Un problema da “domare” sul lungo termine».
BERNA - Un altro anno di rincari di cassa malati, un altro anno in cui le previsioni vengono polverizzate (in negativo).
Si era, infatti, speculato sull'aumento del premio per quanto riguarda il Ticino ma la realtà delle cifre ha nuovamente disatteso le stime, come confermato oggi dall'Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) in conferenza stampa da Berna: il premio dell'assicurazione malattia nel nostro cantone crescerà del 7,1%.
Se proprio si vuole guardare al lato positivo, si tratta di una percentuale comunque inferiore del “bis” degli scorsi anni da +10,5%, ma è anche vero che significa che i ticinesi hanno visto la loro bolletta lievitare di quasi il 30% in tre anni.
Non è una sorpresa nemmeno che il rincaro ticinese sia il peggiore della Confederazione, e ben al di sopra della media nazionale (che è del 4,4%).
Scorrendo la tabella diffusa da Berna, il “paradosso” ticinese salta subito all'occhio: siamo gli unici con un premio medio stimato per il 2026 superiore ai 500 franchi (per l'esattezza 501,5) quando la stragrande maggioranza (e la media nazionale) è al di sotto dei 400.

Il motivo del rincaro è sempre e solamente uno, l'aumento senza fine dei costi sanitari: «La qualità del sistema sanitario svizzero è indiscutibile», ha chiosato in conferenza stampa da Berna la capa dell'Ufsp Elisabeth Baume-Schneider, «il fatto di poter contare su una certezza come questa, che possa mantenerci in salute anche in tarda età è una cosa niente affatto scontata».
Ma c'è anche un altro lato della medaglia: «Dalle visite passando per i ricoveri, la fisioterapia, fino ai farmaci. Questo sistema genera costi che - anno dopo anno, e il 2025 non fa eccezione - sono sempre maggiori. Per far fronte a questa spesa, le assicurazioni malattia adeguano verso l'alto le loro tariffe. Ricordiamo che le percentuali indicate sono valori mediani indicativi, variano di assicuratore in assicuratore e anche per tipologia di polizza».
Una “torta” da 42 miliardi
42,2 miliardi di franchi, è il totale riborsato nel 2024 dall'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie, ovvero circa 391 franchi pro capite. I settori che hanno generato maggiori costi - riportano le cifre diffuse dall'Ufsp - sono le cure presso gli studi medici (9,3 miliardi, 22%) e i farmaci (9,2 miliardi, 22%) così come le cure ospedaliere stazionarie (7,8 miliardi, 19%). Gli assicurati, dal canto loro, hanno sborsato la non trascurabile somma di 5,7 miliardi di franchi (fra franchigia e aliquota percentuale).
«Riuscire a “domare” questi costi sempre crescenti è un obiettivo che ci siamo prefissati», continua Baume-Schneider, «non è però una cosa che si può affrontare nel breve-medio termine ma è un'impresa - per così dire - di ampio respiro. Sono diverse le misure già in atto, e che entreranno in vigore nei prossimi anni, che permetteranno risparmi sostanziali. Ma, va ribadito, si continuerà a lavorare e senza sosta».
Secondo la capa dell'Ufsp, il sistema attuale va difeso con le unghie e con i denti: «Qualsiasi misura o riforma che verrà implementata in futuro non sarà mai a discapito delle cure e dei pazienti. Il nostro sistema permette a chiunque di accedere a un sistema sanitario di alta qualità, che funziona e a cui gli svizzeri tengono».





























































































































































































