La generazione scoraggiata: «Non contiamo nulla»


I giovani svizzeri si sentono sempre più esclusi dalle decisioni politiche, mentre il divario generazionale cresce.
I giovani svizzeri si sentono sempre più esclusi dalle decisioni politiche, mentre il divario generazionale cresce.
BERNA - «Mentre parlano di giustizia intergenerazionale, i politici scaricano sempre più i costi sulle nuove generazioni».
I dati - Secondo i numeri riportati dalla Nzz am Sonntag, sempre più giovani sono disillusi. A dirlo in maniera chiara è un dato fornito dal Barometro delle Generazioni 2025: l’88 per cento degli under 35 si sente ininfluente, incapace di poter cambiare la società. Una cifra in crescita del 15% rispetto al 2022. Cresce, quindi, il senso di insoddisfazione e di impotenza. Che si manifesta, anche, con un forte astensionismo: solo il 35% degli under 35 va a votare.
«Solo il 40% degli elettori per il Consiglio nazionale è nato prima del 1962. In generale, l’elettore medio è un uomo e ha circa 60 anni», commenta l’esperta di politica Cloé Jans.
Frustrazione e impotenza - «Tra i giovani c’è molta frustrazione», racconta Emilie, 26 anni, studentessa di architettura a Zurigo. La sua sensazione è condivisa da molti: la gioventù che animava le piazze ai tempi di Fridays for Future e delle proteste per il clima sembra scomparsa, sostituita da una generazione che fatica a credere di poter incidere davvero.
La nostalgia di un futuro che non c’è più - Ma non è solo disinteresse. Nei giovani emergono invidia e rassegnazione nei confronti dei “boomer”. «Per loro la carriera era pianificabile e la vita più semplice, soprattutto per gli uomini», ricorda Martin, economista 38enne. «Oggi, tra lavoro e famiglia, i giovani hanno già abbastanza da fare per sopravvivere».
«I pensionati sono i privilegiati» - Molti rimproverano ai pensionati di mantenere privilegi – dalle pensioni sicure agli appartamenti di proprietà – mentre criticano l’apatia politica dei giovani. «I pensionati benestanti con l’abbonamento ferroviario scontato sono i veri "fortunati"», osserva Martin.
Solidarietà in crisi - Secondo il Barometro delle Generazioni, metà degli under 26 ritiene che giovani e anziani in Svizzera si stiano allontanando sempre di più. Tra gli over 75, a pensarla così è solo il 15%. «La giustizia tra generazioni è sempre più squilibrata», denuncia il deputato dei Verdi liberali Beat Flach.
«Non esageriamo» - Il suo partito propone correttivi classici: adeguare l’età pensionabile, contenere gli oneri sociali, incentivare il rientro al lavoro delle donne. Dall’altra parte, la socialista Samira Marti invita a non esagerare con la narrazione del conflitto generazionale: le linee di frattura, sostiene, sono soprattutto economiche e climatiche.
«Disillusi, ma non apatici» - Secondo Jans, i giovani non hanno perso fiducia nella politica in sé, quanto nella loro efficacia personale. E, come conclude Emilie, il silenzio dei giovani alle urne è già una forma di protesta. «Non è intelligente, ma è un messaggio forte. Forse il più forte di tutti».


