Con l'occhio alle pandemie di domani: «Berna e i Cantoni devono collaborare meglio»

Il Consiglio federale presenta la revisione della legge sulle pandemie (che l'esecutivo ha vidimato) e che verrà presentata alle Camere. Escluso l'obbligo vaccinale.
BERNA - Confederazione e Cantoni dovranno collaborare più strettamente per proteggere la salute della popolazione dalle future minacce rappresentate dalle malattie trasmissibili o dalle resistenze agli antibiotici.
Lo ha ribadito oggi in conferenza stampa da Elisabeth Baume-Schneider presentando la la revisione della legge sulle epidemie (LEp) approvata oggi dal Consiglio federale e trasmessa tramite messaggio al Parlamento.
Un valido strumento, che va però riformato
«Durante la pandemia di COVID-19, la LEp si è dimostrata nel complesso un valido strumento. È tuttavia necessario intervenire in alcuni ambiti per migliorare la prevenzione e la gestione delle crisi sanitarie future. La revisione della LEp si prefigge di proteggere meglio la popolazione dalle malattie trasmissibili, ma anche di lottare contro le resistenze agli antibiotici», ribadisce via nota l'Esecutivo.
La revisione «tiene conto dei pareri espressi da numerosi attori nel corso della procedura di consultazione e dei risultati di diverse valutazioni svolte sulla gestione della pandemia di COVID-19», conferma il Consiglio federale.
«Chiarire la ripartizione competenze»
Il nuovo disciplinamento chiarisce la ripartizione delle competenze tra Confederazione e Cantoni in caso di rischio specifico per la salute pubblica dovuto a una malattia trasmissibile.
Li obbliga inoltre a prepararsi alle crisi sanitarie, in particolare predisponendo piani di gestione di crisi, tra cui il Piano pandemico nazionale, che fornisce una visione d'insieme delle misure con cui la Svizzera può prepararsi a una pandemia e gestirla.
«D'ora in poi, prima di dichiarare una situazione particolare, il Consiglio federale dovrà consultare il Parlamento e i Cantoni, che rimangono i principali responsabili di imporre restrizioni, quali eventuali divieti di svolgere manifestazioni in caso di crisi», ha spiegato Baume-Schneider.
Se si rivelerà necessario, la Confederazione avrà tuttavia la competenza di ordinare misure su scala nazionale, come l'obbligo di indossare la mascherina sui trasporti pubblici.
Rafforzare la sorveglianza
Secondo il Governo, la pandemia di COVID-19 «ha messo in luce l'importanza dei sistemi che consentono di valutare rapidamente la situazione epidemiologica e di predisporre tempestivamente provvedimenti adeguati».
Il nuovo disciplinamento prevede inoltre la digitalizzazione, una migliore interconnessione e il rafforzamento dei sistemi e dei metodi di sorveglianza delle malattie trasmissibili, come il sistema nazionale di dichiarazione, il monitoraggio delle acque reflue e il sequenziamento genetico di alcuni agenti patogeni.
«Rafforzando i sistemi di sorveglianza a livello nazionale, si consentirà di identificare più rapidamente le nuove minacce e di valutare meglio l'impatto delle misure adottate dai Cantoni o dalla Confederazione», viene ancora sottolineato.
Facilitare la vaccinazione, ma nessun obbligo
Il progetto prevede inoltre che i Cantoni dovranno facilitare l'accesso alla vaccinazione, in particolare nelle farmacie. La Confederazione potrà utilizzare i dati anonimizzati degli assicuratori malattie per elaborare e attuare provvedimenti di vaccinazione e verificarne l'efficacia.
Nella LEp sarà pure integrata una parte della legge COVID-19, segnatamente per quanto riguarda gli aiuti finanziari all'economia quando subisce pesanti perdite indotte dai provvedimenti adottati nella situazione particolare o straordinaria.
Assicurare l’approvvigionamento con materiale medico importante
Il materiale medico, come i vaccini, le mascherine igieniche e di protezione delle vie respiratorie, le siringhe o i dispositivi di protezione, è essenziale per lottare contro le epidemie. In linea di principio l’approvvigionamento compete ai Cantoni e al settore privato, tuttavia la revisione precisa ed estende la competenza sussidiaria del Consiglio federale in materia.
Il disegno prevede che il Consiglio federale possa far produrre direttamente materiale medico importante qualora i Cantoni o il settore privato non siano in grado di farlo. In caso di rischio specifico per la salute pubblica, le istituzioni sanitarie dovranno notificare le loro scorte di materiale medico importante e le capacità di posti letto ospedalieri, nonché costituire riserve, per esempio di mascherine.
La revisione della legge prevede anche «di ottimizzare il finanziamento dei vaccini, dei test e dei medicamenti acquistati dalla Confederazione semplificandone le regole e ampliandone le possibilità».
Lottare contro le resistenze agli antibiotici
Il numero crescente di agenti patogeni resistenti agli antibiotici rappresenta un’ulteriore minaccia per la salute pubblica. La revisione parziale della legge prevede quindi di introdurre nuove misure per lottare contro le resistenze agli antibiotici e prevenire le infezioni associate alle cure (infezioni nosocomiali).
La messa a disposizione di antibiotici sarà incoraggiata da incentivi finanziari per promuovere lo sviluppo di nuovi antibiotici e la ricerca in materia e garantirne la disponibilità in Svizzera. Sarà rafforzato anche l’approccio One Health, che riconosce l’interdipendenza tra la salute umana, animale e vegetale e l’ambiente.






