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SVIZZERA

Estate torrida in casa: Berna propone letti raffreddati per combattere il caldo

L'Ufficio federale dell'energia propone soluzioni innovative contro il caldo notturno negli appartamenti: raffreddamento dei letti e tessuti hi-tech
La trovata della Scuola universitaria professionale di Lucerna: i materassi che si raffreddano
Estate torrida in casa: Berna propone letti raffreddati per combattere il caldo
L'Ufficio federale dell'energia propone soluzioni innovative contro il caldo notturno negli appartamenti: raffreddamento dei letti e tessuti hi-tech

BERNA - Per affrontare il problema delle temperature elevate negli appartamenti durante l’estate, l’Ufficio federale dell’energia (UFE) ha suggerito alcune soluzioni innovative che puntano direttamente al comfort notturno. D'altronde, come ha rivelato un recente studio della Scuola universitaria professionale di Lucerna, saremo in futuro sempre più confrontati con il caldo estremo: entro il 2060 la città di Zurigo ad esmepio dovrebbe registrare ben oltre 900 ore di surriscaldamento all'anno. Le misure strutturali tradizionali sono difficilmente sufficienti per affrontare queste situazioni.

I quotidiani del gruppo Tamedia hanno affrontato oggi la problematica affermando che il governo federale propone sistemi di raffreddamento per materassi e tecnologie nell'abbigliamento come possibili soluzioni. Tra le opzioni più promettenti vi sono sistemi di raffreddamento per letti, nei quali acqua fresca scorre attraverso sottili tubicini, abbassando così la temperatura della superficie. Questo metodo permetterebbe di ricreare, durante il sonno, una sensazione termica equivalente a un ambiente di 21 gradi. L’acqua utilizzata potrebbe essere riciclata e riutilizzata, ad esempio, per lo sciacquone del WC.

Accanto a questa proposta, l’Ufficio federale dell’energia cita anche dispositivi indossabili (“wearables”) che, applicati direttamente sul corpo, possono ridurre la temperatura percepita di circa due gradi. Tra le soluzioni più tradizionali restano in lista i ventilatori, capaci di abbassare localmente la temperatura di 2-3 gradi. Un’ulteriore alternativa sono i tessuti rinfrescanti, in grado di abbassare la temperatura cutanea percepita di 2-4 gradi.

Secondo l’UFE, il problema nasce dal fatto che la maggior parte delle abitazioni in Svizzera è progettata per garantire calore sufficiente in inverno, risultando quindi soggetta a surriscaldamento nei mesi estivi. Anche ottimizzando la costruzione in funzione della stagione calda, in futuro sarà difficile evitare la calura senza forme di raffreddamento attivo.

Gianrico Settembrini, docente alla Scuola universitaria professionale di Lucerna (HSLU), osserva che non vengono ancora sfruttate tutte le potenzialità della progettazione edilizia per contenere il caldo. «I nuovi edifici sono spesso ancora orientati a sud, con ampie finestre, privilegiando l’irraggiamento invernale. Sarebbe però possibile progettarli in modo che restino freschi d’estate, senza rinunciare alla luce naturale», spiega.

La Svizzera conta circa 5 milioni di abitazioni, ma non esistono stime precise su quante soffrano realmente il problema del caldo eccessivo. La sfida, sottolinea l’UFE, sarà conciliare un’architettura più adatta al clima che cambia con soluzioni tecnologiche per garantire benessere termico anche nelle notti più afose.


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