Acque libere pericolose: «Quasi tutte le morti si verificano lì»

Nel 2024 sono ben 52 le persone che sono annegate in Svizzera. Ancora una volta, la fascia di età più colpita è stata quella tra i 17 e i 32 anni.
BERNA - Sono state 52 le persone - 8 donne e 44 uomini - a essere annegate nei laghi e nei fiumi svizzeri nel 2024. Lo ha riferito la Società Svizzera di Salvataggio (SSS) precisando che il numero delle vittime è leggermente inferiore rispetto ai due anni precedenti (nel 2022 si registrò il record assoluto di 63 decessi) ma supera la media pluriennale di 50 casi. «Viste le frequenti precipitazioni e le inondazioni che hanno contraddistinto l'inizio della scorsa estate ci aspettavamo un numero inferiore di incidenti letali», spiega la SSS, ritenendo il risultato «non positivo nonostante il calo».
Acque libere pericolose - Ben cinquanta annegamenti si sono verificati in acque libere: 22 nei laghi e 28 nei fiumi. Tra questi vi è anche l'incidente avvenuto durante un'immersione in una grotta nei pressi della sorgente del fiume Brenno in Valle di Blenio, costato la vita a un 56enne spelosub domiciliato nel Canton Lucerna.
Zero decessi nelle piscine pubbliche - Nel 2024 non si sono per contro registrati decessi in piscine pubbliche all’aperto o coperte. «Tuttavia - precisa la SSS - ci sono stati due casi di persone morte in acqua in un ambiente abitativo. Si tratta di un 67enne che è stato sorpreso da un’enorme quantità di acqua nel seminterrato durante una tempesta ed è annegato e di un uomo 75enne che è stato ritrovato sul fondo della piscina di casa sua».
L'identikit degli annegati - Le vittime degli annegamenti - come già visto - sono perlopiù uomini. Ancora una volta la fascia di età più colpita è stata quella tra i 17 e 32 anni, con ben 12 incidenti con esito letale. Segue quella tra i 33 e i 48 anni con dieci decessi. «Le persone in età di pensionamento - precisa la Società di salvataggio - rappresentano anch’esse una percentuale significativa di tutti gli incidenti in acqua con esito letale». Nello specifico circa il 20%, con otto decessi tra i 65 e gli 80 anni e nove annegamenti tra gli over 80.
Tra di loro troviamo anche l'83enne tedesco che nel mese d'agosto, a causa della spossatezza, non era più riuscito a raggiungere la sua barca a Figino, nelle acque del Ceresio. «Nel 2024 ci sono state tre vittime in età di pensionamento in più». «Si conferma così la tendenza secondo cui, proporzionalmente, sono sempre di più le persone in età avanzata che perdono la vita per annegamento», precisa la SSS. «Ciò è probabilmente dovuto al fatto che, da un lato, la popolazione anziana è in costante aumento e, dall’altro, sempre più pensionati e pensionate praticano sport».
Meno decessi tra i giovanissimi, ma... - È per contro notevolmente diminuito il numero bambini e giovani sotto i 16 anni coinvolti in incidenti con esito letale. Mentre nel 2023 sono morti per annegamento sette bambini, nel 2024 ne sono deceduti due. Nel primo caso, un bambino di 2 anni è caduto insieme al padre nelle cascate di Giessbach. Nel secondo caso, un ragazzo di 15 anni si è gettato nella Limmat e, nonostante le immediate ricerche, quando è stato recuperato era privo di vita. C'è però un ma... «Va notato - precisano gli esperti del salvataggio - che non esistono cifre affidabili sugli incidenti in acqua che coinvolgono bambini e giovani feriti, e ancor meno sulle situazioni critiche con conseguenze lievi o nessuna lesione. Si può ipotizzare - conclude la società - un significativo numero sommerso, anche tra gli adulti».