Perizie per l'invalidità carenti? Dev'essere possibile ricorrere

È quanto chiede una mozione del Nazionale adottata - tacitamente - oggi anche dal Consiglio degli Stati
BERNA - Le persone che si sono viste negare una rendita AI sulla base di una perizia eseguita da un centro peritale col quale la collaborazione è stata sospesa in seguito a una raccomandazione della Commissione federale per la garanzia della qualità delle perizie mediche (COQPM) devono poter chiedere una revisione del loro caso.
È quanto chiede una mozione del Nazionale adottata - tacitamente - oggi anche dal Consiglio degli Stati. L'atto parlamentare è stato depositato dopo la scoperta di uno scandalo, che ha fatto molto discutere nella Svizzera tedesca, circa "perizie sospette" effettuate dalla società PMEDA di Zurigo.
In caso di riesame, gli uffici AI dovranno verificare la capacità al lavoro, determinare l'inizio di un'eventuale incapacità, concedere provvedimenti professionali e riconoscere con effetto retroattivo un eventuale diritto alla rendita.
PMEDA ha dato adito nel recente passato a diverse critiche: diversi assicurati si sono visti rifiutati una rendita AI sulla base di valutazioni giudicate carenti. Diversi media hanno parlato di perizie contraddittorie e contenenti errori grossolani. Questa vicenda ha avuto anche una coda politica, con diversi interventi parlamentari piuttosto critici nei confronti di PMEDA, e giuridica (Tribunale federale).
Nell'ottobre 2023, a causa di carenze formali e di contenuto, l'AI aveva deciso di non attribuire più mandati per perizie mediche a PMEDA sulla base di una raccomandazione della COQPM.
L'atto parlamentare è ora trasmesso al Consiglio federale con l'incarico di attuarlo. «Le richieste della mozione saranno esaminate nel quadro della futura revisione dell'AI che è in corso di elaborazione», ha precisato la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider.