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Assorbenti "smart": con un sensore rilevano le malattie

Il progetto dei ricercatori del Politecnico federale di Zurigo: una striscia reattiva che misura i biomarcatori nel sangue mestruale.
Lucas Dosnon e Josef Kuster/ETH Zurigo
Assorbenti "smart": con un sensore rilevano le malattie
Il progetto dei ricercatori del Politecnico federale di Zurigo: una striscia reattiva che misura i biomarcatori nel sangue mestruale.

ZURIGO - Chi l’avrebbe mai detto che un giorno sarebbero diventati "smart" anche dei semplici assorbenti. Eppure, grazie a un sensore sviluppato dai ricercatori dell'ETH di Zurigo, sarà possibile diagnosticare in anticipo un tumore ovarico, l'endometriosi o delle infiammazioni. Tutto ciò analizzando il sangue mestruale.

Il sensore MenstruAI è una striscia reattiva rapida, non elettronica e cartacea. Il principio è paragonabile a quello di un autotest per il Covid, ma questa volta viene analizzato il sangue anziché la saliva. Vengono misurate alcune proteine, i cosiddetti biomarcatori, che possono fornire indicazioni utili a riconoscere una malattia.

Risultati visibili a occhio nudo - Attualmente il sensore è in grado di riconoscere la proteina C-reattiva (PCR), considerata un marcatore infiammatorio generale, il marcatore tumorale CEA, che è solitamente elevato in tutti i tipi di cancro, e il CA-125, una proteina che può essere elevata nell'endometriosi e nel cancro ovarico.

Se il biomarcatore presente nel sangue mestruale entra in contatto con un anticorpo specifico presente sulla striscia reattiva, compare una banda colorata. L'intensità del colore varia a seconda della concentrazione della proteina corrispondente. Maggiore è la concentrazione, più scuro è il colore.

I risultati possono essere letti a occhio nudo oppure tramite un'app appositamente sviluppata e basata sull'apprendimento automatico che valuta l'intensità del colore. «L'app rileva anche sottili differenze, come la quantità di proteine ​​presenti, e rende il risultato oggettivamente misurabile», spiega Lucas Dosnon, autore principale dello studio pubblicato sulla rivista Advances Science.

Dopo uno studio di fattibilità iniziale con partecipanti volontarie, i ricercatori stanno ora pianificando uno studio sul campo più ampio, che impiegherà oltre 100 tester. L'obiettivo è dimostrare l'idoneità di MenstruAI all'uso quotidiano e in condizioni di vita reale, oltre che confrontare i valori misurati con metodi di laboratorio consolidati.

I ricercatori stanno anche studiando altri biomarcatori proteici per capire quali altre patologie possono essere riconosciute a partire dal sangue mestruale.

Per una possibile approvazione da parte del mercato, il team sta collaborando anche con esperti di design dell'Università delle Arti di Zurigo (ZHdK). L'obiettivo è ottimizzare ulteriormente l'esperienza utente. «Si tratta di progettare la tecnologia in modo che venga accettata sia a livello tecnico che sociale», afferma la coautrice Inge Herrmann.

MenstruAI come contributo per un sistema sanitario più equo - Uno dei vantaggi di MenstruAI è che la tecnologia funziona senza apparecchiature di laboratorio. «Fin dall'inizio l'obiettivo era quello di sviluppare una soluzione che potesse essere utilizzata anche in zone con un sistema sanitario debole e che fosse il più conveniente possibile, per consentire uno screening preventivo a tutta la popolazione», afferma Herrmann. MenstruAi non intende sostituire le diagnosi accertate, ma piuttosto fungere da sistema di allerta precoce.

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