Novartis trema e invia jet giganti negli USA

L'industria farmaceutica è uno dei settori risparmiati dai dazi di Trump. Ma la situazione potrebbe cambiare e le aziende corrono ai ripari.
ZURIGO - All'inizio di aprile, all'EuroAirport al confine con la Svizzera, il settore merci è stato particolarmente attivo.
Nel giro di due giorni, tre voli cargo sono decollati verso gli Stati Uniti per portare nel Paese quante più merci possibile. Come riporta il blog aeronautico bsl-mlh-planes.net, due degli aerei trasportavano medicinali della Novartis, il colosso farmaceutico con sede a Basilea.
L'industria, infatti, è preoccupata per l'imminente imposizione di dazi punitivi da parte degli Stati Uniti, che potrebbero avere gravi ripercussioni sulle esportazioni verso gli USA.
Finora, il settore è stato uno dei pochi a essere risparmiato dalla drastica repressione tariffaria di Donald Trump. Ma il Presidente degli Stati Uniti ha già annunciato che intende imporre tariffe punitive per incoraggiare i produttori di farmaci a trasferire le loro sedi negli Stati Uniti.
I dazi punitivi potrebbero essere molto elevati, arrivando fino al 25%. Ecco perché Novartis e altre aziende che dipendono dai consumi statunitensi stanno cercando di importare nel Paese quanti più beni possibile. Nel 2023, il 40% dei 18 miliardi di dollari di fatturato netto di Novartis proveniva dagli Stati Uniti.
Il 31 marzo e il 1° aprile sono decollati dall'EuroAirport due aerei cargo Boeing 747, ciascuno con a bordo oltre 100 tonnellate di medicinali. Il terzo volo, un Boeing 777F della DHL Logistics, ha trasportato 90 tonnellate di sigarette a Chicago.
Pa partenza in ritardo di uno dei voli 747 dimostra quanto sia importante per Novartis portare negli USA quanti più prodotti farmaceutici possibile prima dell'imminente imposizione dei dazi. A causa di problemi idraulici, il Boeing non ha potuto decollare come previsto il 1° aprile. Una volta risolto il problema, l' EuroAirport era già in riposo notturno. Ciononostante, l'aereo cargo è decollato alle 23:22. Quindi Novartis ha tecnicamente accettato una penalità elevata per il rumore, pur di far arrivare i suoi prodotti negli Stati Uniti il più rapidamente possibile.