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FRIBURGO

Sul bus con un biglietto comprato un'ora prima, la multa è di 140 franchi

Uno studente denuncia l'intransigenza dei trasporti pubblici friburghesi: «Il mio errore non è stato volontario»
20min/Marvin Ancian
Sul bus con un biglietto comprato un'ora prima, la multa è di 140 franchi
Uno studente denuncia l'intransigenza dei trasporti pubblici friburghesi: «Il mio errore non è stato volontario»
FRIBURGO - È ormai risaputo: i biglietti acquistati tramite app dopo la partenza dell'autobus, del tram o del treno non sono validi. Tanto meno quelli acquistati per un orario sbagliato. Anche inavvertitamente.Lo sa bene uno studente di Friburgo che...

FRIBURGO - È ormai risaputo: i biglietti acquistati tramite app dopo la partenza dell'autobus, del tram o del treno non sono validi. Tanto meno quelli acquistati per un orario sbagliato. Anche inavvertitamente.

Lo sa bene uno studente di Friburgo che l'ha sperimentato a suo spese. «La TPF ha una politica molto rigida e indiscriminata che punisce gli errori involontari come se fossero frodi accertate, lo trovo inaccettabile», ha dichiarato a 20 Minutes.

Era la mattina del 15 gennaio scorso, quando alle 9.35 ha preso l'autobus in direzione di Friburgo. Ha pagato il biglietto con l'app delle FFS e alla fermata successiva i controllori gli hanno notificato che il suo biglietto non era valido: era stato acquistato per l'autobus delle 10.35, un'ora dopo il viaggio in corso. Lo studente ha raccontato di aver ammesso immediatamente la sua svista.

Invano, si è offerto di acquistare un nuovo biglietto, valido per il viaggio in corso. Ma si è sentito rispondere un "no" categorico e ha quindi ricevuto una multa di 100 franchi. Lo studente ha immediatamente scritto ai Trasporti Pubblici di Friburgo (TPF), chiedendo loro di essere magnanimi. La società ha mantenuto la sanzione e lo ha informato che avrebbe dovuto pagare 140 franchi, perché recidivo. Risultava infatti registrato nel database centralizzato dei free-riders.

«Un errore legato a un problema di aggiornamento» che giura di essere un utente onesto che non cerca di imbrogliare. Il TPD ha detto che «i controllori verificano solo se l'utenza è in possesso di un biglietto valido o meno» e che, nel caso specifico, erano «obbligati a mantenere le decisioni prese per «motivi di parità di trattamento».

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