Il 90,7% dei medici svizzeri è vaccinato contro il coronavirus, il 3,3% non lo è


L'indagine di Gfs.bern dà conto anche dello stress che ha gravato sulla comunità medica nell'ultimo anno
L'indagine di Gfs.bern dà conto anche dello stress che ha gravato sulla comunità medica nell'ultimo anno
ZURIGO - La percentuale di medici svizzeri vaccinati contro il coronavirus raggiunge il 90,7%. È il risultato di un sondaggio rappresentativo della categoria realizzato da Gfs.bern e citato dalla Nzz am Sonntag.
C'è poi un buon 4% che vuole essere vaccinato entro la fine del 2021. Infine il 3,3%, che non vuole sottoporsi alla somministrazione. Con motivazioni che variano: ci sono gli scettici ma anche coloro che non pensano sia necessario, avendo già contratto il virus e avendo gli anticorpi, dopo la guarigione dal Covid-19.
La rilevazione mostra che i professionisti ospedalieri hanno un tasso d'immunizzazione leggermente più alto rispetto a quello dei medici di famiglia. «Siamo felici di avere ora cifre chiare su questo, poiché la questione del tasso di vaccinazione tra i medici era sempre sul tavolo», dichiara Charlotte Schweizer, portavoce dell'associazione medica FMH, che ha commissionato lo studio all'istituto di ricerche di mercato.
Si scopre quindi che i medici si piazzano sopra la media per quanto riguarda le infezioni: il dato del 15% è quasi il doppio rispetto a quello della popolazione generale (8%). «I medici sono esposti a un rischio maggiore d'infezione ma possono anche essere testati più spesso» spiega Schweizer al domenicale.
Questa decima rilevazione dà conto inoltre del grave peso che la pandemia ha avuto sulla categoria: l'equilibrio tra lavoro e vita privata e lo stato mentale della comunità medica hanno risentito degli effetti dell'emergenza sanitaria. Sono in aumento stress, insoddisfazione e carico di lavoro. «Questo potrebbe anche avere qualcosa a che fare con la pandemia, ma non è stato dimostrato causalmente», afferma con prudenza Cloé Jans di GfS.bern.