«Hanno fiutato che altri stanno crescendo, meglio avere una moto ufficiale in più»


Testa al Giappone, ma sguardo anche al futuro. Roby Rolfo: «Marc ha dominato e Alex è cresciuto tantissimo, ma dietro di loro la supremazia Ducati sta un po’ calando».
La promozione del più giovane dei fratelli Marquez - moto ufficiale restando con Gresini - è tema di discussione: «Scelta intelligente, ha dimostrato di andare forte. In lotta per il titolo nel 2026? Su questo ho qualche dubbio».
Testa al Giappone, ma sguardo anche al futuro. Roby Rolfo: «Marc ha dominato e Alex è cresciuto tantissimo, ma dietro di loro la supremazia Ducati sta un po’ calando».
La promozione del più giovane dei fratelli Marquez - moto ufficiale restando con Gresini - è tema di discussione: «Scelta intelligente, ha dimostrato di andare forte. In lotta per il titolo nel 2026? Su questo ho qualche dubbio».
MOTEGI - È iniziato il conto alla rovescia per Marc Marquez, che nel weekend di Motegi punta a mettere in bacheca il nono titolo Mondiale, il settimo in MotoGP. Come per uno scherzo del destino il primo match point arriva al Twin Ring, pista Honda, Casa che lo ha consacrato e con la quale ha vinto di tutto prima di dirsi addio nel 2023, col suo passaggio in Ducati dopo gli ultimi anni difficili.
Nel Paese del Sol Levante MM93 arriva con 182 punti di margine sul fratello Alex e per chiudere i conti dovrà lasciarlo almeno a +185. Tradotto in numeri nudi e crudi deve guadagnarne altri 3. Missione decisamente alla portata del Cannibale spagnolo che, sin qui, ha fatto piazza pulita vincendo 11 gare su 16 (più 14 Sprint).
Insomma lo Champagne è in fresco ed è solo questione di tempo, col Mondiale che rischia poi di vivere una lunga “passerella” nelle ultime 5 tappe, da Mandalika (5 ottobre) a Valencia (16 novembre). Ma questo si vedrà. L’attualità dice Giappone - sabato alle 8 la Sprint, domenica alle 7 la gara - e in questi giorni si è parlato tanto anche della promozione di Alex Marquez, che dal 2026 correrà con una Ducati ufficiale, pur restando al Team Gresini.
Per il pilota è un «un passo in più verso i nostri sogni», mentre i vertici Ducati - per bocca di Gigi dall’Igna - hanno parlato di ricompensa dopo una stagione impressionante.
Noi abbiamo chiesto a Roby Rolfo come interpreta questa mossa.
«Vedo l’intenzione di guardarsi le spalle e aumentare gli sforzi nel sistema Ducati, poiché la concorrenza non dorme - spiega l’ex pilota MotoGP - Quest’anno il mondiale ha avuto un solo padrone, ma se scorriamo la classifica ci accorgiamo che dietro ai fratelli Marquez c’è bagarre, con Aprilia, KTM e Yamaha che si sono avvicinate. La supremazia sta un po’ calando. Hanno fiutato che le altre stanno crescendo e con Pecco in crisi è meglio avere una moto ufficiale in più, dandola ad Alex che ha dimostrato di andare forte».
C’è la possibilità che nel 2026 lotti anche per il titolo?
«Ho qualche dubbio. È maturato tantissimo, ma credo non sia ancora all’altezza del fratello soprattutto nei momenti di pressione. È anche vero che “chi va con lo zoppo (in questo caso positivo), impara a zoppicare…". Lavorando a contatto con Marc è progredito ancora un sacco».
Situazione opposta per Bagnaia, che ora rischia di perdere anche il terzo posto nel mondiale (Bezzecchi su Aprilia è quarto a -12).
«Sta soffrendo. Ha ancora un accordo con Ducati e non gli conviene cambiare (il duo del Team Lenovo, salvo colpi di scena, è già confermato anche il prossimo anno, ndr), ma per fargli ritrovare serenità l’avrei visto bene appoggiato a una struttura esterna. Piuttosto con una moto ufficiale come hanno fatto ora con Alex. Adesso nel team interno ha troppa pressione. Mi sarei aspettato una mossa di questo genere, magari con VR46 che avrebbe bisogno una ventata d’aria fresca. Poteva essere l’uomo giusto. Su altri marchi invece onestamente no, non lo vedo vincente».


